La legalizzazione della poligamia è la prossima frontiera del diritto di famiglia, dice il sottotitolo del saggio edito in America dalla University Press of New England, scritto dal professore di diritto Mark Goldfeder.
Gli argomenti che egli adduce ricalcano (mutatis mutandis) quelli che venivano posti per la legalizzazione del matrimonio gay: la poligamia, del resto, è riconosciuta in quasi 50 Paesi al mondo (prevalentemente mussulmani), è di fatto praticata, anche se non è riconosciuta legalmente da molti membri di alcune comunità religiose – anche pseudo cristiane, è un fenomeno in costante crescita. Il mondo cambia, è sempre più multiculturale: è giunto il momento di definire il matrimonio poligamo e affrontare la sua legalizzazione.
L’autore in realtà non si esprime né pro né contro la poligamia in sé: sostiene però che è il prossimo passo dopo il matrimonio omosessuale nello sviluppo del diritto di famiglia degli Stati Uniti. Ragionamento che calza anche qui da noi, esponendo gli argomenti legislativi ed amministrativi che dimostrano che la poligamia non è così inverosimile, o lontana, come si potrebbe pensare.
Inoltre, secondo Goldfeder, la poligamia è in linea con il diritto fondamentale della libertà: se alcuni liberamente decidono di fare gruppo, che male fanno agli altri? Perché non garantire la tutela dei diritti di “tutti” i vari coniugi? Perché persistere nella discriminazione di quei membri della “famiglia” che non sono legalmente riconosciuti? Ci sono tante forme di famiglia, no? Basta l’amore!
Tutti quelli che predicavano ai tempi della legalizzazione del matrimonio gay che l’effetto piano inclinato sarebbe stato inevitabile avevano quindi ragione: se tutto è matrimonio, se tutto è famiglia, allora più niente lo sarà. Se il matrimonio è svincolato dalla generazione della prole e si basa solo sui desideri degli individui, che devono diventare diritti, anche la poligamia sarà “matrimonio”: “matrimonio plurimo”.
In America la Corte Suprema ha aperto la porta alla legalizzazione del matrimonio omosessuale accogliendo la tesi che ciò che è considerato immorale dalla maggioranza può comunque essere legale per lo Stato, decretando così non solo la fine, ma il ribaltamento del rispetto della legge naturale.
E’ ovvio, quindi che la legalizzazione della poligamia sia in arrivo: un altro passo verso la decostruzione della società.