L’intera mattinata è consacrata al cammino per raggiungere il Campo della Grazia, luogo della veglia e della celebrazione eucaristica della Domenica.
Ormai è la mia quarta GMG e so che in una giornata come questa non ci sarà tempo per la S. Messa. Così, nel mio zaino, ho tutto quel che occorre per celebrarla in casa, presso la famiglia che mi ospita. Celebro alle 6.30 e mi unisco a Cristo offrendo in anticipo la fatica di ciò che sarà.
Sono facile profeta. Alle 10 iniziamo a camminare sotto un sole feroce e solo alle 18, dopo aver recuperato il cibo, raggiungiamo la meta . Un immenso popolo si muove. È impressionante. Solo la Chiesa Cattolica ha il fascino e l’ardire di convocare giorni come questi. Solo la Chiesa Cattolica ha il carisma di raccogliere tanti giovani come quelli che, in questi giorni, abbiamo visto, toccato, udito nelle loro molteplici lingue e canti, colori e bandiere.
Camminando – non solo ieri, ma in queste intense giornate per le strade di Lisbona – mi capita di stupirmi di quanti sacerdoti abbiano la veste talare o il clergy. Sono sacerdoti francesi, spagnoli, americani… riconoscibili e testimoni con il loro stesso abito. Allo stesso modo, tante suore e religiosi nelle loro vesti più diverse, segni evidenti di Uno in mezzo alla folla. Tanto più ieri, giorno di suola e di sole.
Mi accorgo invece che i preti italiani, i miei stessi confratelli, uomini straordinari per fedeltà e passione, siano i più sciatti. Perché tanta trasandatezza?
Non è un giudizio su di loro. È una constatazione. Non ho elementi per fare un’analisi accurata e lascio ad altri fare indagini. Tuttavia, anche i ragazzi che sono con me, se ne sono accorti…
Perché in Italia il sacerdote, almeno per quel che riguarda il suo abito, ha così poca dignità e cura del proprio aspetto?
Il Beato Rolando Rivi, ucciso a motivo della sua talare, diceva: ” io appartengo a Gesù “. È Lui di cui mi sono innamorato. Sono Suo e voglio esserlo, con tutti i miei limiti, per sempre. E voglio dirlo, anche solo con una veste, ad ogni istante, ad ogni suo fruscio.
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