In una Cattedrale stracolma di più di 1300 giovani, si parla ancora…di ecologia. Il Vangelo della fretta di Maria per raggiungere Elisabetta è ripreso per dire che c’è un’urgenza: “voi siete l’ultima generazione che può invertire la rotta del dissesto ecologico della Casa Comune”.
Mi assale un’ansia che mi tocca uscire dalla Chiesa. Perché caricare di angoscia i nostri giovani che tra la claustrofobia del lockdown e la schiavitù delle performance a cui sono sottoposti sono in uno stato di affanno continuo?
Non sarebbe più semplice per noi preti parlare di Cristo? Ieri era la memoria del Curato d’Ars, Patrono dei parroci, riferimento per ogni sacerdote.
Noi sacerdoti non siamo stati conquistati dall’amore per la raccolta differenziata e nemmeno inviati ad annunciare il climate change. “Noi – per riprendere quello che il Papa ha detto ieri – siamo chiamati per nome. Chiamati perché amati”. Si, a noi sacerdoti, una preferenza d’amore ci è stata riservata! Chiamati ed inviati perché tutti possano percepire lo sguardo di Cristo, la sua salvezza e avvertire quanto sua Madre abbia fretta di consegnarci il frutto del Suo grembo.
Non è difficile.
“Non so se non sanno cosa dire – mi confida un sacerdote sconfortato – o hanno paura di dire”.
Il rischio di intrattenere dentro un conformismo ideologico migliaia di giovani è evidente. Lo scrive anche don Fabio Rosini, non uno qualunque. “Il rischio è che la cosa importante sia continuare a proporre ai giovani (…) un kindergarten cattolico, come spesso si presenta la pastorale giovanile italiana» (…) I giovani, con la loro vita inondata di ipotesi, hanno bisogno di catechesi, di Parola che dia loro un significato per salvarsi dalla banalità” . Perché parlare di tutto fuorché di Cristo? Non è Lui la pienezza di tutto?
Le parole conclusive del discorso di saluto del Papa ai giovani possono essere immaginate anche per noi sacerdoti: “Non abbiate paura, abbiate coraggio, andate avanti sapendo che siete protetti dall’amore di Dio”. Cura, adelante, coraje!
P.S. Ah dimenticavo…Il Curato d’Ars, San Giovanni Maria Vianney diceva così…
“Vi amo Signore, e la sola grazia che Vi chiedo è di amarVi in eterno. Se la mia lingua non può ripetere sempre che io Vi amo, desidero che il mio cuore Ve lo ripeta ad ogni mio respiro”
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