di Maria Bettetini da «Il Sole 24Ore», 25.1.15
Ali pensava di aver trovato un tesoro. Rimosse la ciotola di ceramica che chiudeva l’orcio di terracotta rossa, vide balenare un colore simile all’oro. Con emozione vi infilò la mano, con delusione si accorse di avere trovato solo striscioline di papiro così antico da essersi disfatto e avere assunto un delicato color paglia, simile a quello dell’oro. Era il 1945, Muhammad Ali al-Sammin si trovava sull’isola detta Elefantina, in un’ansa del Nilo, vicino al villaggio di Nag Hammadi e agli splendori di Luxor. Quei papiri, che per dieci anni dopo il ritrovamento caddero in mani inesperte, erano dodici codici e otto pagine, e contenevano il tesoro dei primi testi gnostici completi a disposizione degli studiosi: fino allora, si poteva conoscere lo gnosticismo (termine coniato nel Settecento), con l’eccezione di quattro codici molto frammentari, solo dalle citazioni dei numerosi nemici, da Plotino, che li confonde con i cristiani, a Tertulliano, ai Padri della Chiesa che lo combattono come perniciosa eresia. Giustino, Ireneo, Ippolito e molti altri combattono il dualismo gnostico, che per Agostino avrà il volto del manicheismo persiano. Ma probabilmente lo gnosticismo non è, o non è solo, un’eresia cristiana.
Premessa la necessità innanzitutto di riconoscere “gli” gnosticismi, perché le dottrine furono moltissime con pochi punti in comune, noi da una parte abbiamo documenti che risalgono unicamente all’era cristiana, a partire dal II secolo, dall’altra in tutte le dottrine gnostiche è evidente l’influenza delle religioni orientali, nessuna esclusa. Un mistero che ha sempre esercitato molto fascino anche prima della scoperta dei papiri sul Nilo, si pensi al libro di Hans Jonas (due volumi pubblicati tra il 1934 e il 1954) per anni punto di riferimento per gli studiosi: l’idea del filosofo tedesco era uno gnosticismo parallelo al cristianesimo, un movimento culturale vicino a esistenzialismo e nichilismo, profondamente anticristiano e dai toni anche malinconici, quasi per intellettuali alla Sartre. Ora abbiamo qualche testo in più, e si possono formulare altre ipotesi, ancora però difficili da verificare.
È stato di recente tradotto in italiano un libro che si presenta come un “manuale” sui manoscritti di Nag Hammadi: non un’edizione né una traduzione (già uscita in molte lingue ormai), ma un testo approfondito di accompagnamento alla lettura. Un lavoro ottimo e documentato molto bene, non scevro però da ipotesi storiografiche tutte da dimostrare. Per esempio, quella che ritiene lo gnosticismo come ciò che ha permesso al cristianesimo di diventare la principale religione occidentale: non essendo chiara la distinzione tra cattolicesimo ufficiale e altre forme di cristianesimo nei primi tre secoli, ed essendo gli gnostici contrari al martirio, la loro sopravvivenza avrebbe garantito la continuità della religione cristiana, codificata solo dopo Costantino e Teodosio. Insomma, i cristiani “romani” andavano a farsi ammazzare, e meno male che quelli un po’ fané, gli gnostici, rimanevano vivi e salvaguardavano la fedeltà a Cristo. Un’ipotesi che si scontra per esempio sui numeri: i cristiani martiri furono nell’ordine delle centinaia, non tanti da sterminare un intero ramo della popolazione romana.
A parte questo, il volume è ricco e illuminante, ad esempio per quanto riguarda le modalità di lettura dei testi dei papiri: andavano letti non al posto delle Sacre Scritture, ma insieme alle Scritture. Nel II secolo il corpus scritturale era probabilmente comune per gnostici e cristiani cattolici, differente ne era l’interpretazione. Anche con l’aiuto dei papiri, cerchiamo di comprendere meglio quale mondo, anzi, quali mondi si nascondano nella parola “gnosi”. Il suo significato è “conoscenza”, nel greco parlato da molti dei gruppi gnostici, anche se i papiri ci sono arrivati in copto, ma quasi certamente copiati dal greco in un monastero egiziano. La conoscenza è infatti la via della salvezza, assicurata al fedele che la perseguirà per fuggire dal maligno mondo materiale. Un’altra idea presente nello gnosticismo tutto: dall’Uno discendono coppie di “eoni” maschio e femmina. In maniera diretta o indiretta, dalle prime coppie deriva l’eone femmina Sophia che da sola emana il Demiurgo o mezzo-creatore, emanazione cattiva, capace di creare solo cose cattive, come la materia e i corpi umani, orrende realtà se non fosse per la luce divina, donata dall’Uno divino agli uomini. Tra questi, possono liberarsi dal corpo solo «coloro che sanno» la verità delle cose e le modalità della liberazione. Queste, pur mirando al medesimo scopo, sono anche totalmente diverse tra le varie concezioni gnostiche. Il disprezzo del corpo infatti poteva richiedere astinenza sessuale (così gli encratiti), come anche dedizione a sfrenate pratiche, nella convinzione che non avendo alcuna dignità, non aveva nessuna importanza usare del corpo anche in maniera ripugnante, anzi non si dava alcuna ripugnanza nella pratica, visto che già la carne è il massimo abominio, così ritenevano i discepoli di Carpocrate e di Basilide, nonché i fibioniti e i cainiti, ossia coloro che veneravano Caino, Esaù, i Sodomiti e Giuda, in quanto si erano tutti opposti agli ebrei.
Infatti un’altra conseguenza della basilare idea gnostica era l’avversione per il Dio dell’Antico Testamento, identificato con il maligno Demiurgo, da cui aveva origine l’antisemitismo di diversi gruppi: gli ofiti o naaseni, adoravano il serpente, colui che aveva donato la conoscenza ad Adamo ed Eva, salvandoli. Gesù non poteva certo essere detto uomo e Dio, molti erano docetisti, cioè ritenevano il corpo di Cristo solo un’apparenza (dal greco dokein), tutti rifiutavano la resurrezione, non solo di Gesù, che sarebbe tornato solo come luce sapienziale per i pochi eletti (coloro che sanno, appunto), ma naturalmente anche di tutti i corpi umani: perché ridare vita a ciò che si combatte e di cui ci si vuole liberare? Idee gnostiche si ritrovano nel corso di tutta la storia del pensiero, ovunque si parli di luce, eletti, pratiche salvifiche segrete, complotti e contatti segretissimi. Già in quei tempi alcuni gruppi sostenevano la presenza sulla terra degli eoni Cristo e Sophia (anche intesa come Spirito Santo), nei corpi di Gesù e di Maria Maddalena. A Dan Brown solo il merito di aver reso cheap un’intrigante narrazione religiosa datata quasi duemila anni.