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Papa: «Gli Stati riconoscano la famiglia fondata sul matrimonio un bene da premiare»
NEWS 10 Giugno 2022    di Redazione

Papa: «Gli Stati riconoscano la famiglia fondata sul matrimonio un bene da premiare»

La famiglia «fondata sul matrimonio […] È la prima cellula delle nostre comunità e dev’essere riconosciuta come tale, nella sua funzione generativa, unica e irrinunciabile». Sono parole di papa Francesco, pronunciate questa mattina nell’incontro con i membri della Fafce (Federazione delle Associazioni Familiari Cattoliche in Europa).

Il discorso del Papa riprende con un certo vigore alcuni temi che sono già comparsi nel suo magistero, sebbene non troppo sottolineati dal mondo massmediatico, generalmente intento a cogliere gli aspetti più liberal del papa argentino.

Il Papa della Laudato si’, a volte ridotto a paladino di Greta Thunberg, questa mattina ha ricordato, per esempio, che «il fatto di avere figli non deve mai essere considerato una mancanza di responsabilità nei confronti del creato o delle sue risorse naturali. Il concetto di “impronta ecologica” non può essere applicato ai bambini, poiché essi sono una risorsa indispensabile per il futuro».

Il Papa delle aperture pastorali, ricorda ai legislatori che «gli Stati hanno il compito di eliminare gli ostacoli alla generatività delle famiglie e di riconoscere che la famiglia costituisce un bene comune da premiare, con delle naturali conseguenze positive per tutti». Il riferimento è anche, ha detto, a «un’Europa che invecchia, che non è generativa».

E poi di due affondi più incisivi di Francesco.

Il primo sulla «piaga della pornografia, che è diffusa ormai ovunque tramite la rete: va denunciata come un attacco permanente alla dignità dell’uomo e della donna. Si tratta non soltanto di proteggere i bambini – compito urgente delle autorità e di noi tutti –, ma anche di dichiarare la pornografia come una minaccia per la salute pubblica».

Il secondo affondo, invece, richiamando il fatto che «la dignità dell’uomo e della donna è minacciata anche dalla pratica inumana e sempre più diffusa dell’“utero in affitto”, in cui le donne, quasi sempre povere, sono sfruttate, e i bambini sono trattati come merce».

La ricetta per affrontare tutto questo è quella di favorire «reti di famiglie», perché «c’è bisogno di luoghi, di incontri, di comunità in cui le coppie e le famiglie si sentano accolte, accompagnate, mai sole».

(Fonte immagine: Twitter @FAFCEInfo)


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