Il Papa ha incontrato venerdì alle 17 in Vaticano il superiore dei lefebvriani, monsignor Bernard Fellay. A dare la notizia è stato il quotidiano Il Foglio, secondo il quale il colloquio «è stato positivo». La Sala stampa della Santa Sede conferma, per bocca del vicedirettore, Greg Burke, che «l’incontro c’è stato».
Fondata da monsignor Marcel Lefebvre nel 1970, in rottura con le conclusioni del Concilio Vaticano II, la Fraternità sacerdotale San Pio X, di orientamento conservatore, incorse nella scomunica latae sententiae, nonostante i tentativi per una riconciliazione portati avanti dall’allora cardinale Joseph Ratzinger, quando, nel 1988, Lefebvre consacrò quattro vescovi a Econe, tra di essi l’attuale superiore Bernard Fellay [nella foto]. A gennaio del 2009 Benedetto XVI revocò la scomunica, una vicenda passata alle cronache, in particolare, per le dichiarazioni antisemite di uno dei quattro presuli, il britannico Richard Williamson, nel frattempo allontanatosi dalla Fraternità. In vista di restaurare la piena comunione con i lefebvriani e la Chiesa cattolica si avviò a quel punto un negoziato tra Santa Sede ed Econe, che ruotò attorno a un «preambolo dottrinale» di sostanziale accettazione del Concilio Vaticano II e del magistero successivo, che il Vaticano, per mezzo della Pontificia Commissione Ecclesia dei e della Congregazione per la Dottrina della Fede, sottopose ai lefebvriani, senza ricevere una risposta soddisfacente.
Con la rinuncia al pontificato di Benedetto XVI e l’elezione di Francesco, la vicenda non ha sinora registrato svolte rilevanti. La Fraternità San Pio X non ha lesinato critiche al Pontefice, su questioni come l’ecumenismo, il dialogo interreligioso, o le aperture avvenute al doppio Sinodo sulla famiglia, a conclusione del quale proprio venerdì prossimo il Vaticano pubblicherà la esortazione apostolica conclusiva del Papa.
Non sono mancati, come rileva Matteo Matzuzzi su Il Foglio, segnali di appeasement. In occasione del Giubileo della misericordia, il Papa ha concesso ai cattolici la facoltà di confessarsi anche presso sacerdoti lefebvriani: «Un’ultima considerazione – scriveva Francesco nella lettera dello scorso primo settembre con la quale ha concesso l’indulgenza per l’Anno santo – è rivolta a quei fedeli che per diversi motivi si sentono di frequentare le chiese officiate dai sacerdoti della Fraternità San Pio X. Questo Anno giubilare della Misericordia non esclude nessuno. Da diverse parti, alcuni confratelli Vescovi mi hanno riferito della loro buona fede e pratica sacramentale, unita però al disagio di vivere una condizione pastoralmente difficile. Confido che nel prossimo futuro si possano trovare le soluzioni per recuperare la piena comunione con i sacerdoti e i superiori della Fraternità. Nel frattempo, mosso dall’esigenza di corrispondere al bene di questi fedeli, per mia propria disposizione stabilisco che quanti durante l’Anno Santo della Misericordia si accosteranno per celebrare il Sacramento della Riconciliazione presso i sacerdoti della Fraternità San Pio X, riceveranno validamente e lecitamente l’assoluzione dei loro peccati».
In una recente intervista pubblicata sul sito della fraternità, Fellay faceva un’apertura di credito al Pontefice argentino: «Non mi stupirebbe che ci considerasse come una di queste periferie alle quali dona palesemente la sua preferenza». Fellay aveva brevemente salutato il Papa a casa Santa Marta, riferì il sito Rorate Caeli, a fine 2013. Ora, sabato scorso, l’incontro. Si tratta, sostiene Il Foglio riprendendo un’ipotesi ampiamente circolata negli ultimi anni del pontificato di Benedetto XVI, di un ulteriore passo verso il riconoscimento canonico della Fraternità da parte della Santa Sede nella forma di una prelatura costituita ad hoc sul modello di quella dell’Opus Dei.
Papa Francesco, hanno confermato i lefebvriani in una nota, «aveva auspicato un incontro privato e informale senza il carattere di un’udienza». Mons. Fellay è stato ricevuto dal Pontefice alle 17 di venerdì, a casa Santa Marta, accompagnato dall’abate Alain-Marc Nely, secondo assistente generale della fraternità. L’incontro «è durato 40 minuti e si è svolto in un clima cordiale. Alla conclusione del colloquio, è stato deciso che gli scambi in corso continueranno. Non è stata direttamente trattata – sottolinea la nota – la questione dello statuto canonico della fraternità, il Papa Francesco e mons. Fellay ritengono che si debbano proseguire questi scambi senza precipitazione».
Il giorno dopo, sabato due aprile, Fellay ha incontrato mons. Guido Pozzo, segretario della commissione Ecclesia dei, «nel quadro delle abituali relazioni della fraternità con questa commissione dalle discussioni dottrinale del 2009-2011 e le visite di diversi prelati nel 2015-2016».