Ieri papa Francesco ha ricevuto in udienza i Partecipanti all’Assemblea pubblica di Confindustria e si è rivolto agli ascoltatori ricordando le caratteristiche di un buon imprenditore, indicando quali sono le condizioni perché un imprenditore possa entrare nel Regno dei cieli.
CONDIVISIONE
La prima di queste è «la condivisione», in particolare, ha ricordato Francesco, «la ricchezza chiama a responsabilità: una volta che possiedo dei beni, su di me grava la responsabilità di farli fruttare, di non disperderli, di usarli per il bene comune».
Tra i modi di «condivisione», Francesco ha ricordato il dono alla comunità, ma anche «le tasse e le imposte». Queste «sono anche una forma di condivisione della ricchezza, così che essa diventa beni comuni, beni pubblici: scuola, sanità, diritti, cura, scienza, cultura, patrimonio». Ma, ha sottolineato Francesco, «le tasse devono essere giuste, eque, fissate in base alla capacità contributiva di ciascuno, come recita la Costituzione italiana (cfr art. 53). Il sistema e l’amministrazione fiscale devono essere efficienti e non corrotti. Ma non bisogna considerare le tasse come un’usurpazione».
CREAZIONE DI LAVORO E NATALITA’
«Il problema del lavoro», ha detto il Papa, «non può risolversi se resta ancorato nei confini del solo mercato del lavoro: è il modello di ordine sociale da mettere in discussione. Quale modello di ordine sociale? E qui si tocca la questione della denatalità. La denatalità, combinata con il rapido invecchiamento della popolazione, sta aggravando la situazione per gli imprenditori, ma anche per l’economia in generale: diminuisce l’offerta dei lavoratori e aumenta la spesa pensionistica a carico della finanza pubblica. È urgente sostenere nei fatti le famiglie e la natalità. Su questo dobbiamo lavorare, per uscire il più presto possibile dall’inverno demografico nel quale vive l’Italia e anche altri Paesi. È un brutto inverno demografico, che va contro di noi e ci impedisce questa capacità di crescere. Oggi fare i figli è una questione, io direi, patriottica, anche per portare il Paese avanti».
Nella sua conclusione Francesco ha ricordato che «le grandi sfide della nostra società non si potranno vincere senza buoni imprenditori».
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