Il 21 febbraio 2020, Papa Francesco ha ricevuto in udienza il cardinale Angelo Becciu, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Durante l’udienza, il Papa ha autorizzato la Congregazione a promulgare il decreto riguardante «il miracolo, attribuito all’intercessione del Venerabile Servo di Dio Carlo Acutis, Laico; nato il 3 maggio 1991 a Londra (Inghilterra) e morto il 12 ottobre 2006 a Monza (Italia)». Così Carlo, definito spesso come “l’apostolo del web”, visto il suo interesse per l’informatica, e oggi sepolto nel Santuario della Spogliazione di Assisi, sarà presto beato; la cerimonia si svolgerà in primavera, la data è ancora da definire.
Proponiamo ai lettori un ampio stralcio dell’intervista che la mamma di Carlo, la signora Antonia Salzano, ha rilasciato al Timone per il numero 185, giugno 2019:
L’incontro di Carlo Acutis con Gesù nell’Eucaristia, la sua famosa «autostrada per il Cielo», avvenne già a 7 anni secondo quella che appare come una trama provvidenziale. Un sacerdote e professore aveva infatti chiesto alla signora Acutis, nel pieno dei propri studi teologici, di aiutarlo per un buco venutosi a creare nel catechismo, ed era stato allora che la mamma gli aveva sì manifestato disponibilità, ma fatto presente anche di avere un bambino a cui dedicarsi, parlandogli inoltre dell’indole pia di Carlo e del suo desiderio di fare la Prima Comunione: «Porta pure tuo figlio, così gli facciamo fare la Comunione quest’anno».
Il bambino fu trovato ben più maturo della sua età, e arrivò il permesso speciale del vescovo. Dopo essersi nutrito per la prima volta di Gesù eucaristico, Carlo iniziò ad andare a Messa ogni giorno, a confessarsi settimanalmente e a sostare sempre davanti al Tabernacolo.
Fu questo amore per il Santissimo Sacramento che spinse poi il ragazzo, servendosi del suo grande talento informatico, a ideare la mostra sui miracoli eucaristici, da quello di Lanciano alle Ostie sanguinanti dei giorni nostri. «Carlo si era reso conto della situazione d’ignoranza in materia di fede in cui versavano tantissime persone. Lui diceva che si fanno file chilometriche per assistere a una partita di calcio o perché c’è l’ultimo modello di telefonino, e poi non c’è nessuno che fa la fila davanti a Gesù Eucaristia, con i Tabernacoli che sono disertati. E spiegava che se la gente si rendesse conto che cos’è l’Eucaristia, ci sarebbe così tanta fila che non si riuscirebbe più a entrare in chiesa».
La signora Acutis ci spiega ancora che «Carlo era così convinto della Presenza viva e reale di Gesù nell’Eucaristia da vivere costantemente alla presenza di Dio, e questo era per lui motivo di felicità, di gioia, di pace, che trasmetteva proprio nella sua persona, da testimone di Cristo. Lui diceva: “Io voglio essere ciò che nella mente di Dio già sono, cioè realizzare quel progetto che Dio ha per ognuno di noi, di santità”». La madre ricorda anche che gli diceva sempre: «Ma tu che hai tanto ascendente su Gesù perché non chiedi al Signore di fare dei miracoli eucaristici adesso?». E aggiunge: «So che Carlo ha pregato e penso ci sia anche il suo “zampino” se di recente sono avvenuti tutti questi miracoli», raccolti nella sua pagina Internet. Uno in particolare ha un paio di coincidenze singolari: il miracolo eucaristico di Tixtla, in Messico, avvenuto il 21 ottobre 2006, nove giorni dopo la nascita al Cielo di Carlo, il tempo di una novena, e il cui riconoscimento ufficiale è stato annunciato il 12 ottobre 2013, dunque nel 7° anniversario della morte.
Quel che è certo è che il suo sguardo era rivolto a tutto il Corpo mistico di Cristo, tanto da offrire le sue sofferenze per il Papa e la Chiesa: «Quando fece questa offerta credo avesse in mente anche tutti gli scandali venuti fuori da poco. Lui ne era a conoscenza perché avevamo amici negli Stati Uniti, quindi offrì anche per quelle situazioni. Sapeva delle persecuzioni che aveva il Papa, sapeva di tante cose che non vanno nella Chiesa come per esempio delle persone che sposano idee non fedeli al Magistero. Disse quelle parole con questa consapevolezza.
Carlo si è filmato due mesi prima di morire, lasciando un video sul computer, in cui dice, tutto contento e guardando il cielo: “Peso 70 chili e sono destinato a morire”. Quando poi sopraggiunse la leucemia improvvisa mi disse: “Mamma, io da qui non ne esco vivo, ma non ti preoccupare, poi mi farò sentire, perché vi aiuterò dal Cielo”».
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