Il 20 dicembre 2012, ormai alla vigilia della sua storica rinuncia al papato, Papa Benedetto XVI proclamava «l’eroicità delle virtù» di Papa Paolo VI, chiudendo così il processo canonico. Per la beatificazione serviva soltanto il riconoscimento di un miracolo. Che adesso c’è. La guarigione, contro ogni speranza medica, di un bambino non ancora nato, avvenuta in California nei primi anni 1990.
Durante la gravidanza della madre, i medici riscontrarono un grave problema nel feto e, a motivo delle conseguenze cerebrali che intervengono in questi casi, avevano suggerito come unico possibile rimedio l’aborto.
La donna decise però di portare a termine la gravidanza, affidandosi all’intercessione di Paolo VI, il Papa che nel 1968 scrisse l’enciclica Humanae vitae, e questo nonostante le fosse stato assicurato che il figlio sarebbe nato gravemente handicappato nel fisico e a livello cerebrale. Quel bimbo nacque invece senza problemi e durante la sua adolescenza ne fu constata la guarigione completa.
Pochi giorni fa, la consulta dei periti teologi della Congregazione delle cause dei santi ha approvato all'unanimità il carattere sovrannaturale dell’accaduto.