È in uscita oggi, primo maggio, festa di san Giuseppe lavoratore, il nuovo singolo dell’apprezzata cantautrice cattolica Debora Vezzani dedicato proprio al padre putativo di Gesù, dal significativo titolo “Padre anche per noi”. Si tratta della messa in musica della preghiera che papa Francesco ha inserito a conclusione della lettera apostolica Patris Corde, pubblicata in occasione del 150° anniversario dalla proclamazione di san Giuseppe quale patrono della Chiesa universale, che ha anche dato il là alla dedicazione dell’anno 2021 proprio allo Sposo della Vergine.
La genesi di questo singolo è del tutto particolare. Racconta la stessa Vezzani: «A inizio febbraio mi ha scritto don Luigi Maria Epicoco chiedendomi se avessi mai pensato di musicare questa preghiera del Papa. Ho risposto che non ci avevo pensato e che avrei messo tutto in preghiera per vedere se sarebbe arrivata una qualche ispirazione. Ero in macchina, da sola e un attimo dopo la nostra conversazione ho cercato la Patris Corde, iniziando a leggere la preghiera… piano piano mi sono accorta che la stavo cantando. Nel giro di un paio di minuti era fatta: la canzone era arrivata! Piena di emozione ho detto a don Luigi che avevo ricevuto la canzone e che mi sarei messa subito al lavoro». Lavoro che inizia celermente, nell’ottica di arrivare in tempo per uscire nella Festa del Santo il 19 marzo, ma che s’interrompe a causa del Covid, che ha toccato in maniera abbastanza pesante la cantante, e con lei la sua famiglia. Un momento di grande prova, ma anche di grande ricchezza: «Ho dato il mio Fiat», scrive a posteriori Debora, «e ho fatto l’esperienza della più alta e grande libertà: nulla mia appartiene e tutto è dono».
E se è pur vero che per via della malattia il progetto del nuovo singolo su san Giuseppe è stato rallentato, è altrettanto vero che il tempo di attesa è servito per fortificarlo, per rendere la musica ancora più “carne” nella vita della cantautrice, che ha riscoperto un padre cui affidarsi e chiedere, come ha affermato al Timone, «di ripetere in me e per me la sua paternità, di fare in me quello che ha fatto con suo figlio». Tanto che, quello che più l’ha colpita nel musicare la preghiera conclusiva della Patris Corde, quello che più l’ha colpita è stata la frase che poi ha scelto anche come titolo: “padre anche per noi” perché consente, afferma, di «guardare a san Giuseppe in un modo totalmente nuovo», proprio come un papà. «E così il mio rapporto con lui si è ancora più stretto, è diventato ancora più intimo, ancora più filiale».
Ad ogni modo, san Giuseppe non è una figura nuova nella vita della Vezzani, che ci confida che il suo rapporto con il santo «è nato già con l’inizio della mia conversione, così come è nato in quel periodo il mio rapporto con Gesù e Maria: i personaggi della Sacra Famiglia sono entrati nella mia conversione più o meno nello stesso periodo. Rapporto con san Giuseppe che è quindi stato sigillato da un “contratto” che feci con lui a Medjugorje e che il giorno dopo scoprii aveva già portato dei frutti: la mia canzone “L’amore vincerà”, che avevo scritto per suor Cristina, era stata diffusa, con il suo disco, in tutto il mondo; e poi, a seguire, tutto l’apostolato, i tre album, le canzoni, i due libri, migliaia di persone incontrate che hanno conosciuto il Signore… dei frutti inimmaginabili. Quel contratto è stato una fonte inesauribile di Grazie! Quindi tutta la mia vita spirituale, di conversione, di fede è stata guidata potentemente dalla mano di san Giuseppe, proprio anche dal lato pratico, in qualità di mio “produttore”».
«O Beato Giuseppe, mostrati padre anche per noi, e guidaci nel cammino della vita», cita una frase della preghiera: tuttavia, non per tutti è facile fare questo passaggio di abbandonarsi all’amore del padre putativo di Gesù, come a quello di Dio Padre, soprattutto per coloro che hanno alle spalle un’esperienza negativa con il proprio padre terreno. A queste persone la Vezzani consiglia di «fare un contratto con san Giuseppe: una lettera a cuore aperto in cui scrivere le proprie necessità e i propri bisogni e in cambio impegnarsi a fare una vita cristiana coerente e seria e a testimoniare sia l’amore di Dio, sia la potenza dell’intercessione di san Giuseppe. Provare per credere!».
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