I nonni avrebbero desiderato dare continuità al cognome di famiglia. Ma Dio aveva altri piani, come sempre molto più grandi dei nostri. E se è vero che nessuno degli otto nipoti si è mai sposato, è altrettanto vero che i Creede sono stati fecondi come pochi, e se non hanno dato continuità al cognome di famiglia, certamente hanno fatto grande il nome di Cristo. In Australia e non solo.
L’ultimo degli otto fratelli, William, è morto quest’anno a 92 anni. Così è stato salutato: «Per molti anni ha svolto il suo ministero in tutta l’Australia e anche nelle Filippine, Thailandia, Cina, Corea, Malesia, Mongolia, Papua Nuova Guinea, Inghilterra, Irlanda, Singapore, Pakistan, Giappone, Birmania, Laos e Russia. Mancherà molto ai suoi numerosi amici, ai suoi Fratelli Redentoristi e alla Comunità Redentorista, Kogarah.»
Sì, perché William è morto Padre William, consacrato, missionario, esattamente come i suoi sette fratelli Aina, Thérèse, Moira, Breidha, Bernadette, Thomas, Peter. Figli di William e Mary, gli otto fratelli Creede sono cresciuti a Clayfield, un sobborgo di Brisbane, in Australia.
«I miei genitori erano persone sorridenti, buone, che avevano grande rispetto per i preti e le suore – ha spiegato Padre William in una intervista – Era consuetudine che alcuni parroci venissero a trovarci a casa il lunedì, nel loro giorno di riposo. Mia madre – una terziaria francescana – preparava con cura il pranzo, le mie sorelle suonavano il pianoforte o cantavano una canzone, ma i nostri genitori non ci hanno mai guidato o spinto sulla strada della vocazione. La nostra non era una famiglia devota, era una famiglia felice».
Padre William spiega che l’origine della vocazione sua e dei suoi fratelli è nata grazie all’allora parroco di Clayfield (foto in alto), padre Francis O’ Connell «E’ stato un pastore che si è prodigato per tutte le pecore che gli erano state affidate, la sua influenza su di noi è stata davvero enorme. Quando ho ricevuto dalle sue mani la Prima Comunione ho sentito chiaramente che il Signore mi stava chiamando, l’ho sentito per la prima volta».
Altrettanto chiaramente Padre William si è sentito chiamato alla vita missionaria, inizialmente pensava all’Ordine di San Colombano, ma suo fratello Thomas, che già studiava al seminario dei redentoristi, gli aprì quella strada. Uno dopo l’altro tutti i fratelli, abbracciavano non soltanto la vita consacrata, ma anche la via della missione, lasciando quindi la casa paterna. La sorelle sono tutte entrate nell’Ordine delle Presentatrici, tranne una che era una Suora della Misericordia. Dei fratelli, oltre ai due Redentoristi, c’era un Vincenziano.
Bernardette era la sorella cui Padre William, anche per età, si sentiva più legato. Rimasta sola a casa dopo la morte della madre, a soli 17 anni sentiva, come tutti i fratelli, la vocazione. «Bernadette, se stai pensando alla vita religiosa – le disse il papà una sera – sappi che io non ho alcuna intenzione di interferire. Devi saperlo, figlia mia, Dio si prenderà cura di tuo padre».
E così poco dopo anche lei ha la vita consacrata, a pochi giorni dall’ordinazione solenne di Padre William, che fino a pochi mesi fa era l’ultimo dei fratelli ad essere rimasto in vita. Nonostante la ricchezza della sua vita di fede, a 92 anni, dopo la morte dell’ultimo dei suoi fratelli, ha dovuto fare i conti con i graffi della solitudine: «Mi sento un po’ inquieto – aveva confidaro – ad essere l’ultimo della famiglia. Non ho più nessuno a cui appartengo».
Aveva però una famiglia numerosa ad attenderlo nella vita eterna. E, come ha scritto Papa Ratzinger ai funerali del fratello George, sicuramente il buon Dio che aveva donato loro la possibilità di stare insieme in questo mondo, nell’altro avrà regalato loro un nuovo modo di stare insieme.
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