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3.12.2024

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Ostie intatte sotto le macerie del terremoto del Centro Italia
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23 Febbraio 2018

Ostie intatte sotto le macerie del terremoto del Centro Italia

Un tabernacolo del Cinquecento sepolto per mesi sotto le macerie della chiesa di Santa Maria Assunta di Arquata del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno, ha portato alla luce un prodigio. Al suo interno sono state ritrovate 40 ostie consacrate perfettamente intatte, senza segni di muffa o alterazioni di sorta.

La scoperta prodigiosa l’ha fatta don Angelo Ciancotti, parroco della cattedrale di Ascoli Piceno, originario della zona del Centro Italia colpita dal sisma 2016. Grazie ai Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio artistico il sacerdote ha saputo che il tabernacolo era archiviato in un magazzino individuato dalla diocesi, così lo ha recuperato e messo in sacrestia.

«La serratura era chiusa», racconta Ciancotti al Resto del Carlino, io avevo una chiave di un’altra cassetta in ufficio e ho detto: ‘proviamo’. Si è aperta al primo colpo». Poi la sorpresa: «All’interno la pisside era orizzontale, ma non si era aperta. Dentro c’erano le ostie perfettamente intatte, sia nel colore che nella forma e nell’odore. Nessun batterio o muffa come capita a tutte le ostie dopo qualche settimana. E invece quelle, ad un anno e mezzo di distanza, sembravano fatte il giorno prima». Le ostie erano state preparate dalla suore del convento di Sant’Onofrio, le quali hanno dichiarato di non aver usato nessun tipo di conservante, ma solo acqua e farina.

«L’interpretazione che gli do», ha dichiarato il vescovo Giovanni D’Ercole a Vatican news, «è che Gesù, sepolto nelle macerie, è vivo. E’ un segno di speranza nel cammino faticoso della ricostruzione».

Il fatto ricorda il famoso miracolo eucaristico di Siena, quando nel 1730 le ostie rubate furono ritrovate intatte dopo 3 giorni e oggi, dopo circa tre secoli, e varie ricognizioni scientifiche, sono ancora conservate intatte nella chiesa di san Francesco nella città toscana. Nel 1980 Giovanni Paolo II, durante una visita a Siena, volle contemplare le ostie e davanti a loro si racconta che disse: «È la presenza».

 

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