La Santa Sede ha evitato un vero e proprio agguato politico che stava per consumarsi in seno alle Nazioni Unite. Il fatto è avvenuto una settimana presso la Commissione Onu sulla condizione delle donne, se le cronache non l’hanno finora riportata, è per due ragioni: perché il fatto si è consumato a notte fonda ma, soprattutto, perché questa vicenda dice molto delle strategie – a dir poco sleali – con cui vengono promesse certe manovre. In breve, tutto è avvenuto in seno alla citata Commissione delle Nazioni Unite, i cui lavori avrebbero dovuto concludersi venerdì scorso alle ore 18:00. Peccato, come riporta il Center for Family and Human Rights (C-Fam), che invece le cose siano andate diversamente, con i diplomatici convocati che si sono ritrovati a negoziare per un tempo molto più lungo: oltre 48 ore di fila, quasi senza interruzioni se non per veloci pause. Già questo appare discutibile, ma non è tutto.
Al centro della maratona istituzionale c’erano testi e documenti rispetto ai quali i diplomatici non potevano appoggiarsi a degli interpreti. Insomma, chi gestiva i lavori ha operato per prendere per sfinimento i presenti sottoponendo loro provvedimenti la cui comprensione poteva essere incerta. Manco a dirlo, quelli in ballo tutto erano fuorché provvedimenti privi di rilievo. Prova ne sia quello che ha combinato il delegato Usa il quale, dopo le ore 20, si è reso protagonista di un colpo di teatro. Sì, perché questo diplomatico, di punto in bianco, ha avanzato una nuova proposta sull’educazione sulla «salute e i diritti sessuali riproduttivi» in luogo dell’espressione «educazione sessuale». Gli Stati Uniti, secondo quanto ricostruito sempre da C-Fam, hanno tenuto questa proposta nella manica fino alla fine dell’ultimo giorno per confondere i negoziati e, per ovvie ragioni di stanchezza, rendere più difficile obiettare. Un trucchetto che stava per riuscire.
Peccato che ci fosse in seno alla Commissione Onu anche il delegato della Santa Sede, il quale – fiutato il trappolone, volto a rafforzare la promozione dell’aborto tra i più giovani –, sia intervenuto denunciandolo. Questo delegato, che ha accusato i Paesi occidentali di allearsi slealmente per promuovere la soppressione prenatale e altri temi controversi, ne ha avute anche per il presidente argentino, che stava presiedendo i lavori. Morale: molti delegati, dopo l’intervento del diplomatico della Santa Sede, sono scoppiati in un applauso. E la proposta del diplomatico statunitense – uscito molto scornato, pare, dalla seduta – è miseramente naufragata e quanti la appoggiavano si sono detti «profondamente delusi». In realtà, gli unici che possono dirsi delusi sono quanti apprendono di quali giochetti si consumano in certe sedi istituzionali. Ma non si può dire di non essere stati avvertiti. Il compianto Michel Schooyans diceva infatti: «Si rispetta l’Onu solo perché non la si conosce». (Foto: Pixabay/Imagoeconomica)
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