Le scuole cattoliche non statali dell'Ontario, in Canada, si organizzano e, attraverso YouTube, lanciano una campagna promozionale che punta tutto sulla qualità, sull'eccelenza e sulla peculiarità educativa.
Ma questo da fastidio. A chi? Al sistema delle scuole statali, che s'inviperisce e denuncia il fatto come "pubblicità comparativa" sleale. Insomma, i cattolici si facciano le loro scuole ma non vadano in giro a dire che sono migliori delle altre.
Michael Barrett, che presiede il cartello delle scuole statali dell'Ontario, trova infatti la cosa inaudita. Ma bara. Le scuole cattoliche non hanno mai detto, infatti, di essere superiori alle altre. Semplicemente sostengono di essere diverse. e ci mancherebbe altro. Se non lo fossero, dove starebbe l'offerta? Forse che per non disturbare il manovratore le scuole cattoliche dovrebbero essere del tutto indistinguibili dalle altre? E, d'altro canto, le scuole statali non cattoliche non sono forse tali perché, per esempio proprio rispetto alle scuole cattoliche, offrono un altro modello educativo, ovvero da esse si distinguono e vogliono distinguirsi? Dove sta il dolo?
Certo, al lato pratico è verissimo che la diversità delle scuole non statali cattoliche spessissimo coincide, nell'Ontario come altrove, con il loro essere migliori. Ma questa è la concorrenza, bellezza. Che si vince dandosi da fare, non censurando gli avversari perché sono diversi, e magari persino più bravi.
Infatti Liz Sandals, ministro dell'Educazione dell'Ontario, non trova proprio nulla da eccepire nella campagna promozionale organizzata dalle scuola cattoliche. (IN INGLESE)