Il successo del Capitolo Generale del “Monastero wi-fi”, che lo scorso 19 gennaio ha radunato nella Basilica di San Giovanni in Laterano a Roma oltre due mila fedeli da tutta Italia e non solo, si misura anche dai frutti. E i frutti si sa nascono dai semi, che una volta gettati nel nome del Signore fioriscono in maniera inaspettata e luminosa.
E’ il caso dell’edizione milanese del “Monastero wifi”, nato proprio da un seme germogliato nel cuore di un gruppetto di mamme ambrosiane profondamente toccate da quanto vissuto a Roma. La chiamata era arrivata da Costanza Miriano, scrittrice e giornalista che nel suo penultimo libro Si salvi chi vuole (edito da Sonzogno) aveva tratteggiato la figura del monaco dei tempi moderni, il laico che vive nel mondo ma non vuole essere nel mondo, colui che, impegnatissimo tra famiglia, lavoro, amici e progetti, porta nel cuore il desiderio di vivere per Dio. Per far incontrare questi monaci 2.0 era stata organizzata – da un gruppo di audaci e biondissime amiche della Miriano – la giornata di ritiro del gennaio scorso e siccome si sa, ricetta che vince non si cambia, anche a Milano la proposta è quella di una giornata rimetta al centro i pilastri della nostra i fede, le pratiche che hanno nutrito generazioni di santi: catechesi, confessione, Messa, adorazione eucaristica, Rosario.
L’appuntamento è per sabato primo giugno alle 9 al centro don Orione di Milano, dove dopo l’accoglienza ci sarà la prima catechesi tenuta da don Vincent Nagle, sacerdote della fraternità San Carlo, californiano in missione in terra ambrosiana, vocato a servire gli ammalati condividendo con loro l’ultimissimo tratto di cammino terreno. Subito dopo ci sarà la Messa, celebrata in rito ambrosiano da un sacerdote romano, un neocatecumenale missionario in Giappone, che arriverà direttamente dalla Terra Santa quella mattina per celebrare con i monaci 2.0. Dopo il pranzo, rigorosamente al sacco, è la volta del Santo Rosario guidato da don Luca Civardi, giovane teologo e già vicario parrocchiale a Sant’Ambrogio, che oggi onora il suo ministero con letizia a Concorezzo (MB). Il pomeriggio si aprirà con la catechesi di Padre Giuseppe Barzaghi, teologo domenicano, predicatore seguitissimo, ironico come solo chi prende seriamente la vita spirituale sa essere. Chiuderà la giornata l’Adorazione eucaristica guidata da don Armando Bosani, sacerdote ambrosiano che ha dato vita alla prima adorazione eucaristica perpetua della diocesi più grande del mondo nella sua piccolissima parrocchia di Vanzaghello (MI).
Un’esperienza di chiesa universale, cui hanno risposto in queste ore oltre 600 persone che si sono iscritte da tutta Italia (c’è ancora tempo per chi volesse farlo scrivendo a monasterowifimilano@gmail.com), senza l’input di movimenti o associazioni, mossi solo dal desiderio di incontrare Cristo e vivere insieme ad altri monaci contemporanei una fede viva. Quaerere Deum.
Sarà presente anche la padrona di casa, che a questo giro sarà … in trasferta: «chiamiamo a raccolta chi vuole pregare insieme e ascoltare qualche parola buona, che ci aiuti a vivere la nostra spiritualità nel quotidiano, a cercare il Signore tra le pieghe della nostra esistenza, a scovare ritagli per lui, a non sprecare neppure una cicca di tempo che possiamo rimediare per Lui», ha scritto Costanza Miriano sul suo blog. E se così in tanti hanno risposto forse è perché arde ancora nel cuore di molti il desiderio di una fede semplice, vera, incarnata, vissuta insieme agli amici. Perché il Signore ama vincere con un piccolo esercito.
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