Oggi, 22 ottobre, si festeggia san Giovanni Paolo II, che papa Francesco ha più volte ricordato come “papa della famiglia”.
Nel discorso tenuto in occasione dell’incontro delle famiglie del 2001 in piazza San Pietro, sul tema “Credere nella famiglia è costruire il futuro”, san Giovanni Paolo II rifletteva seguendo alcune domande. Tra cui: «In quale famiglia credere?»
Questo «interrogativo», diceva Giovanni Paolo II, «ci porta a riflettere su un aspetto di grande attualità, perché oggi attorno all’idea di famiglia si registrano opinioni così diverse da indurre a pensare che non esista più alcun criterio che la qualifichi e la definisca. Accanto alla dimensione religiosa della famiglia, c’è anche una sua dimensione sociale. Il valore e il ruolo della famiglia sono altrettanto evidenti da quest’altro punto di vista.
Oggi, purtroppo, assistiamo al diffondersi di visioni distorte e quanto mai pericolose, alimentate da ideologie relativistiche, pervasivamente diffuse dai media. In realtà, per il bene dello Stato e della società è di fondamentale importanza tutelare la famiglia fondata sul matrimonio, inteso come atto che sancisce il reciproco impegno pubblicamente espresso e regolato, l’assunzione piena di responsabilità verso l’altro e i figli, la titolarità di diritti e doveri come nucleo sociale primario su cui si fonda la vita della Nazione.
Se viene meno la convinzione che in nessun modo si può equiparare la famiglia fondata sul matrimonio ad altre forme di aggregazione affettiva, è minacciata la stessa struttura sociale e il suo fondamento giuridico. Lo sviluppo armonico e il progresso di un popolo dipendono in larga misura dalla sua capacità di investire sulla famiglia, garantendo a livello legislativo, sociale e culturale la piena ed effettiva realizzazione delle sue funzioni e dei suoi compiti.
Care famiglie, in un sistema democratico diventa fondamentale dare voce alle ragioni che motivano la difesa della famiglia fondata sul matrimonio. Essa è la principale fonte di speranza per il futuro dell’umanità, come è ben espresso nella seconda parte del tema scelto per questo incontro. La nostra speranza è quindi che singoli, comunità e soggetti sociali credano sempre più nella famiglia fondata sul matrimonio, luogo di amore e di autentica solidarietà».
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