Oggi è la festa della Madonna del Rosario e in questo giorno risuona ancora più forte l’invito alla preghiera che è arrivato dal Patriarca di Gerusalemme, Pierbattista Pizzaballa, e da Papa Francesco per la pace in Terra Santa.
La preghiera non solo rafforza la nostra fede, ma ci ricorda anche la presenza di Dio nella nostra vita, riconoscendo che solo Lui concede la grazia necessaria per superare il male e le difficoltà. È questo il punto essenziale per comprendere l’invito che arriva dal cardinale Pizzaballa che ricorda come occorre «impegnarsi per la pace», ma c’è la necessità anche «di pregare, di portare a Dio il nostro dolore e il nostro desiderio di pace. Abbiamo bisogno di convertirci, di fare penitenza, di implorare perdono».
In particolare pregare il Rosario implica anche chiedere l’intercessione della Vergine Maria, che è vista come una madre che ascolta le suppliche dei suoi figli. La recita del Rosario è un modo per unire le preghiere dei fedeli e chiedere a Maria di intercedere per la pace, specialmente in tempi di conflitto come quello che, purtroppo, stiamo vivendo in varie parti del mondo e specialmente in Medio Oriente e in Ucraina.
Al termine della Messa solenne in Piazza San Pietro per l’apertura della seconda sessione dell’Assemblea generale del Sinodo, papa Francesco ha chiesto «di vivere una giornata di preghiera e di digiuno per la pace nel mondo». Alla preghiera quindi si aggiunge il digiuno, una pratica di penitenza tradizionale quanto spesso in disuso, eppure il digiuno è un mezzo per la purificazione interiore, che libera il credente dalle distrazioni materiali e lo prepara a ricevere la grazia di Dio. Un processo di purificazione è essenziale per affrontare le ingiustizie e le violenze del mondo.
Durante una giornata di preghiera e digiuno per l’Ucraina nel 2022, papa Francesco ha affermato che tali pratiche possono cambiare la storia e sono strumenti attraverso i quali Dio interviene nel mondo. E papa Giovanni Paolo II ha ricordato che «il digiuno e la preghiera sono inseparabili» e che il digiuno conferisce maggiore efficacia alla preghiera, rendendo il credente più attento e aperto alla volontà di Dio.
Sono le armi che la Chiesa oggi ci chiede di imbracciare con fede. Mentre il mondo sembra correre forte verso una guerra sempre più terribile e sanguinosa, mentre tanti si preoccupano solo di fornire munizioni per uccidere il nemico, mentre popoli interi soffrono lutti, fame e stenti, ancora una volta ai credenti è chiesto di essere operatori di pace. Tutti oggi possiamo prendere in mano un Rosario e chiedere alla Regina della Pace di intercedere perché tacciano le armi e si arrivi a un accordo vero e giusto. Ave Maria…
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