Nel numero dell’ottobre 2020 del Timone, per gentile concessione della casa editrice statunitense Ignatius Press abbiamo pubblicato alcuni estratti dal diario che il Cardinale George Pell (1941-2023), già a capo della segreteria economica vaticana, ha tenuto durante il suo periodo di prigione in Australia. Gli estratti sono stati scritti durante le prime otto settimane di reclusione. Successivamente il diario è stato integralmente pubblicato in lingua italiana dall’editore Cantagalli. Di seguito uno stralcio di quanto pubblicato sul Timone n. 199.
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Ottanta lettere arrivate oggi [venerdì 15 marzo 2019], ed ho impiegato un paio d’ore per leggerle. Molto commoventi. Durante la mia intera vita sacerdotale, tranne forse gli ultimi quattro anni a Roma, sono sempre stato rafforzato ed ispirato dalla qualità della fede delle persone che ho servito. Tante buone persone, che di solito trascorrono silenziosamente la loro vita. Uno dei misteri della nostra epoca è la crescita dell’incredulità, a volte in uomini e donne la cui vita morale è o sembra essere irreprensibile. Agostino sosteneva che i nostri cuori sono inquieti finché non riposano in Dio, ma sembra che molti cattolici non praticanti non abbiano affatto alcuna ansia al riguardo, come se fossero diventati felicemente sordi.
Sono restio a concludere che tutti coloro che non credono non sono buoni. Penso a mio padre, che era un buon uomo, sebbene religiosamente sordo, anche se diventava più solidale verso la Chiesa man mano che il tempo passava […]. A livello più generale, credo che l’amore per il benessere, a volte un autentico materialismo, e la rivoluzione sessuale abbiano offuscato la capacità di vedere Dio. E molte persone sono a disagio e senza pace, come si può vedere nelle rotture dei matrimoni, nell’alcool, nelle droghe, nella dipendenza dalla pornografia. Gli insegnanti nelle nostre scuole si trovano ora in prima linea cercando di aiutare e sanare la sofferenza dei bambini dagli errori, dalle sconfitte dei loro genitori, o genitori acquisiti, o “zii”. Ricordo l’opera di una graffitista brasiliana: i contratti di divorzio vengono scritti con le lacrime dei loro figli.
Qualunque cosa queste forti mareggiate sociali siano, parte dei problemi della Chiesa sono autoinflitti. Se Cristo è il Figlio di Dio, il suo insegnamento ha un’autorità peculiare e il suo insegnamento, quando è vissuto, porta ad una fioritura umana. […] Quando noi crediamo di poter far meglio di Gesù, eliminando gli insegnamenti difficili o minimizzando la preghiera, la fede, la croce, etc., allora non dovremmo sorprenderci che le persone se ne vanno o non aderiscono. Una religione troppo facile è una falsa religione. Che cosa vogliono cambiare alcune forze riformatrici nella Chiesa?
Non mettono mai tutte le loro carte sul tavolo. Fu per me occasione di risveglio quando feci presente ad un alto prelato europeo che il primo criterio per un buon vescovo è testimoniare la fede cattolica ed apostolica. Il mio interlocutore schiumava con indignazione e disapprovazione. Dio nostro Padre, conservaci sempre fedeli al tuo Figlio, nostro Redentore, e aiuta i pastori della Chiesa a vedere che la sola unità cattolica si realizza nella tradizione apostolica. L’alternativa è la decadenza sicura. La fedeltà a Cristo e al suo insegnamento resta un requisito indispensabile per un Cattolicesimo fecondo, per qualsiasi rinnovamento religioso.
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