860.000 visitatori in un mese, dai 29.000 alle 35.000 al giorno: cioè più del mitico Louvre, che viaggia sui 30.000 ingressi al giorno. Sono i numeri da capogiro che, ad un mese dalla riapertura, raccontano lo straordinario successo della cattedrale di Notre-Dame. E sono numeri ufficiali, si badi, diffusi – e ripresi dalle agenzie stampa di mezzo mondo – dalla responsabile delle visite, Sybille Bellamy-Brown, e che testimoniano il fascino e l’attaccamento a questa celebre chiesa, tra le più note d’Europa, riaperta dopo il devastante incendio del 15 aprile 2019.
Come si ricorderà, Notre-Dame ha riaperto ufficialmente nel fine settimana del 7 e 8 dicembre 2024, in presenza dell’arcivescovo, Laurent Ulrich e dei leader provenienti da tutto il mondo, tra cui il presidente, Sergio Mattarella e il nostro premier, Giorgia Meloni. La riapertura al pubblico – a fedeli e turisti – è però slittata di una settimana ed ha avuto luogo il 16 dicembre scorso, risultando del tutto priva di limitazioni. «Tutti», ha infatti precisato sempre Sybille Bellamy-Brown, «hanno la possibilità di entrare liberamente nella cattedrale». E «liberamente» in oltre 860.000 hanno colto l’occasione.
Si tratta di numeri sbalorditivi, se si pensa che prima dell’incendio che l’ha devastata, Notre-Dame non attirava più di 23.500 persone al giorno. Significa che c’è stato – almeno in questo primo mese – un aumento di viste di oltre il 23%. E ciò nonostante le circa due ore di coda che, in media – pur con tutti i sistemi di prenotazioni tramite app -, hanno dovuto affrontare la quasi totalità delle 860.000 persone che hanno scelto di tornare ad ammirare la celebre chiesa parigina. Va detto che, in questi ultimi giorni – rispetto ai primi successivi alla riapertura -, pare ci sia stato un rallentamento delle visite, e per fortuna.
C’è infatti chi già grida, si fa per dire, al «miracolo», alludendo al fatto di potersi finalmente godere Notre-Dame senza dover fare i conti con certe attese. Ironie a parte, di certo la riapertura della cattedrale parigina è stata seguita con enorme interesse. E pare proprio che la chiesa – quanto meno a legger i media francesi – stia piacendo molto, così com’è stata restaurato. Ora, su questo come Timone non possiamo per onestà non ricordare le riserve anche comprensibili su alcuni aspetti del restauro della chiesa, così come sui «paramenti multicolor» esibiti all’inaugurazione dai celebranti, a partire dall’arcivescovo di Parigi, il già citato monsignor Ulrich.
Ciò che però conta davvero è la capacità di questa celebre chiesa di tornare ad essere anzitutto non già museo né attrattiva, ma ciò che è chiamata ad essere, cioè…una chiesa, la casa del Signore, luogo d’incontro tra l’uomo e Dio e di crescita della fede. Così com’è stato, per esempio, per una persona che ha seguito da vicino la rinascita della cattedrale parigina – Philippe Villeneuve, l’architetto capo della ricostruzione di Notre-Dame di questi anni, che ha dichiarato: «Notre-Dame? Senza l’aiuto della Vergine Maria non l’avremmo restaurata» – e così c’è da augurarsi sia per quanti l’hanno visitata dopo la riapertura o lo faranno presto (Foto: Imagoeconomica/Screenshot Le Parisien, YouTube)
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