L’attacco è frontale e mirato. Ma non è certo il primo. Il bersaglio questa volta è la scuola paritaria “La Traccia”, di Calcinate, in provincia di Bergamo, nata nel 1983 da un gruppo di genitori vicini a Comunione e Liberazione tra cui anche Franco Nembrini, che sarà rettore fino al 2015. Lo ricordiamo perché non stupirebbe se il punto fosse tutto qui, e se questa fosse la ragione per cui è stato presentato un esposto indirizzato al Provveditorato provinciale e perfino al Ministro dell’Istruzione.
A firmarlo sono cinque associazioni: Agedo Nazionale («un’associazione di genitori, parenti, amiche e amici di persone lesbiche, gay, bisessuali, trans*, +», così si presentano sul loro sito), Agedo Milano, Agedo punto d’ascolto di Bergamo, Associazione Culturale immaginare Orlando, NonUnaDiMeno Bergamo, Bergamo Pride. Insieme alle associazioni ci sono circa un centinaio di firme di cittadini tra cui giornalisti e politici vicini alle istanze cosiddette Lgbt.
L’istituto, a detta dei firmatari dell’esposto, sarebbe colpevole di promuovere da oltre 10 anni un corso di educazione all’affettività «ispirato al più rigido binarismo di genere, in virtù del quale maschi e femmine avrebbero una naturale e biologica predisposizione (una “connotazione interiore”) a provare emozioni e sentimenti diversi, a sviluppare qualità caratteriali diverse (i maschi “l’avventura”, “la solidità”, “l’impulsività”; le femmine “la cura della vita”, “l’emotività”, la “dedizione”) e, in definitiva, a svolgere ruoli di genere diversi». In sostanza viene contestato, quello che Chesterton definirebbe «questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto». Non solo.
I firmatari arrivano a mettere nero su bianco addirittura che – leggere per credere – «l’innatismo e il biologismo sessuale, con cui si vorrebbe presentare una cristallizzazione del binarismo comportamentale maschile-femminile come dato presente in rerum natura, non hanno basi scientifiche e, contribuendo a rafforzare gli stereotipi di genere, si pongono come un ostacolo alla piena realizzazione dei princìpi di eguaglianza sostanziale e di pari opportunità tra uomini e donne».
Non è la prima volta che la scuola viene presa di mira, si legge infatti nell’esposto: «Già nel novembre del 2018, a seguito delle segnalazioni pervenute, alcuni giornalisti di testate nazionali e locali provarono a mettersi in contatto con la scuola “La Traccia” e con il prof. Armando Baldissin per ottenere delle risposte, scontrandosi tuttavia con il silenzio non collaborativo di entrambi i soggetti».
D’altra parte, forse la scuola ha osato pensare che non è facile dialogare con chi considera opinabile la stessa natura umana di maschi e femmine, con cui ogni essere umano su questa terra viene creato?
Così i firmatari chiedono la sostituzione dell’attuale insegnamento dell’educazione all’affettività offerto dalla scuola con «un insegnamento condotto da personale qualificato e rispettoso delle pari opportunità tra uomini e donne, nonché dell’identità sessuale degli adolescenti Lgbti».
Il livello dell’attacco si alza di volta in volta, e chi resiste alle pressioni del mondo cosiddetto arcobaleno, supportato dal mainstream culturale e politico, dovrà prepararsi ad affrontare la battaglia ad un livello successivo. Non senza la certezza che è per un bene più grande, e che la verità rende davvero liberi.
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