Non c’è solo Trump tra le vittime di Twitter. Certo, il tycoon è la vittima più eccellente della censura da social, ma quando a farne le spese sono i cattolici non ci sono la Merkel e Macron a solidarizzare con le vittime. Però il popolo non si fa dettare l’agenda. Succede in Spagna dove una vittima della censura di Twitter è un sacerdote cattolico seguitissimo. Le sue dirette social sono improntate sulla battaglia culturale, contro l’aborto, contro l’eutanasia e gli hanno consentito di avere più di 25mila followers. Mal gliene incolse: Twitter lo ha censurato e bloccato per il contenuto inappropriato dei suoi interventi.
E così che a Juan Manuel Góngora, parroco in Almeria è stato messo il bavaglio, ma i suoi followers sono letteralmente insorti. No, nessuna insurrezione alla Capitol Hill, quanto semmai un hashtag #Patercensurado e un disegno stilizzato che lo raffigura mentre eleva al Cielo un’Ostia durante la Messa. Le proteste sono così diventate trend topic. I suoi oppositori non si aspettavano una reazione così massiccia di protesta che ha visto anche il coinvolgimento di esponenti politici e del giornalismo.
Dalla cronaca che si apprende da Religion en liberdad si scopre che Padre Gongora ha registrato dei video che sono stati poi caricati sui profili Twitter di altri utenti. Coraggiosi, per lo meno perché così anche loro si espongono alla censura. «Bisogna dare testimonianza della nostra fede, dire le cose chiaramente e nel momento in cui sembra che la situazione sia persa dobbiamo dimostrare la nostra fede e gridare Viva Cristo Re», ha detto in uno dei suoi video.
Non che gli manchino le testimonianze da esempio: la parrocchia che guida, quella di Oria, conta due beati martirizzati nel corso della guerra civile assassinati durante la persecuzione religiosa: «Se hanno testimoniato la loro fede anche versando il loro sangue, che cosa non dobbiamo fare noi anche se ci vogliono tacere e bandire socialmente?». Che è una versione moderna del motto di Tertulliano Sanguis martyrum, semen christianorum (il sangue dei martiri, seme di nuovi cristiani). Si potrebbe continuare a lungo nel raccontare questa storia, ma questo basta: il coraggio dei nostri pastori, e questo ne ha, è alimentato e irrorato dal sangue dei martiri che ci hanno preceduto. Sarà anche censurato, ma è da esempio per tutti in questi tempi di fede liquida e Chiesa in ritirata nel mondo.
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