Non ci sono solamente i reclutatori di jihadisti in Europa o in Italia. Ci sono anche i reclutatori di combattenti per la difesa dei cristiani sotto assedio. Lo rivela il giornale svizzero SonntagsZeitung. Un suo reporter ha visitato alcuni centri di addestramento del Syriac Military Council (SMC), gruppo armato di autodifesa siriano composto da cristiani caldei e assiri, con un migliaio di effettivi, incontrando giovani e meno giovani partiti dalla Confederazione elvetica per il fronte siro-iraqeno.
Johann Cosar, ticinese, 31enne, già ufficiale dell’esercito svizzero stando al suo racconto, si è recato a combattere da alcuni mesi nella terra dei propri avi e dove il padre è stato leader di una formazione politica cristiana. Anche il comandante di una brigata del SMC, Gewargis Hanna, 42 anni, parla lo Schwyzer Dutsch, il dialetto svizzero, e ha seguito la stessa strada. Un 58enne del Canton Zurigo è invece attivo in Iraq. “Qualcuno deve pur agire per impedire la scomparsa dei cristiani” ha detto Hanna al giornalista che lo ha intervistato.
L’SMC, secondo informazioni del SonntagsZeitung, avrebbe ricevuto circa 200mila franchi dai propri sostenitori in Svizzera.