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«Non adattate la fede al mondo». È l’incoraggiamento di Berlino
NEWS 28 Giugno 2019    di Giulia Tanel

«Non adattate la fede al mondo». È l’incoraggiamento di Berlino

Un gruppo di fedeli dell’Arcidiocesi di Berlino ha deciso di inviare una lettera aperta all’Arcivescovo Heiner Koch, Berliner Ermutigung (Incoraggiamento ai berlinesi), contenente la richiesta di prestare fede all’insegnamento di Gesù Cristo e alla Tradizione della Chiesa, senza scendere a compromessi con il mondo e preservando l’unità.

La missiva, recapitata a Koch (nella foto a fianco) nel giorno della Solennità di San Giovanni Battista e un paio di giorni dopo anche a tutti i sacerdoti della Diocesi, si apre con un’attestazione di fedeltà e vicinanza ai propri pastori, ma si colloca chiaramente con preoccupazione sul “cammino sinodale” annunciato nel marzo scorso dal cardinale Reinhard Marx, presidente della Conferenza episcopale tedesca. Un “cammino” pronto a mettere in discussione alcuni temi caldi come quello degli abusi, del celibato sacerdotale e della dottrina morale della chiesa.

I fedeli nella lettera aperta entrano quindi subito nel vivo della questione, dichiarando che «molto di quanto è stato detto finora, anche dai rappresentanti della Chiesa, sulla crisi degli abusi, non ci convince e spesso ci induce a fuorviare. Troppo chiaramente le parole d’ordine attualmente utilizzate, fino alla “via sinodale”, servono ancora una volta a porre richieste ben note di radicali cambiamenti nella dottrina cattolica, l’abolizione del celibato e il diaconato e il sacerdozio per le donne».

Di fronte al terremoto che sta scuotendo in particolare la Chiesa tedesca dal suo interno, per i sottoscrittori della lettera appare chiaro che la soluzione migliore non è quella di adattare gli insegnamenti di Cristo ai tempi moderni, anche alla luce del fatto che «la cultura a lungo dominante del compromesso e del “non insegnamento e della non esortazione” mostra conseguenze deplorevoli». Ecco quindi, chiosano i fedeli, che «crediamo che ci sarà una vera partenza solo dove le persone accetteranno l’intera fede della Chiesa e la praticheranno con gioia e devozione; dove la salvezza del mondo, nostro Signore Gesù Cristo, è proclamata integrale a tutti i popoli».

La lettera si conclude con l’appello filiale all’Arcivescovo a puntare «a un vero rinnovamento che prenda le misure dagli insegnamenti di Gesù Cristo e dalla Tradizione della Chiesa» e a proteggere l’unità della Chiesa universale.

La lettera Berliner Ermutigung, già di per sé significativa in quanto redatta in un contesto religioso e socio-culturale fortemente influenzato dal protestantesimo, è ancora più incisiva proprio in quanto è stata resa nota nei giorni in cui i maggiori prelati tedeschi si sono riuniti a Berlino per discutere alcuni dettagli del “cammino sinodale” che – come già il forte dibattito dello scorso anno attorno al tema dell’intercomunione – rischia di essere “esplosivo”. Insomma, mentre la Conferenza episcopale tedesca si mostra sempre più disposta ad “aprirsi” e a “dialogare” sulla dottrina, la realtà dei fatti rimanda l’esistenza di un gregge (spesso composto da persone giovani) che vaga assetato della Verità scritta con l’iniziale maiuscola, e che fa sempre più fatica a trovare guide valide cui affidarsi. Uno spaccato, questo, sempre più comune anche al di fuori dei confini tedeschi.


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