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22.12.2024

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«Noi, preti nigeriani, specie in estinzione. La nostra arma? Il Vangelo»
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15 Luglio 2022

«Noi, preti nigeriani, specie in estinzione. La nostra arma? Il Vangelo»

Un’ondata di violenze continue, è quella che denunciano i sacerdoti nigeriani dichiarando di essere diventati «una specie in via d’ estinzione». Almeno 18 consacrati, infatti, sono stati rapiti in Nigeria dall’inizio del 2022, cinque nella prima settimana di luglio, secondo i dati raccolti dalla fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre (Acs). Sebbene la maggior parte sia stata rilasciata illesa, tre sono stati uccisi.

Dallo scorso marzo, inoltre si è registrata una recrudescenza delle violenze: ben 40 le vittime segnalate in seguito ad un terribile attacco avvenuto a giugno, contro una chiesa, durante la Messa domenicale di Pentecoste, nel sud del Paese ha causato 40 vittime. Da allora si è verificata una sorta di escalation di rappresaglie nei confronti dei religiosi, finiti nelle mani di rapitori, il cui primo obiettivo è quello di impossessarsi del denaro di persone inermi e pacifiche.

Una situazione, insomma, che sembra senza controllo, soprattutto perché i molti appelli fatti alle autorità governative, sono rimasti inascoltati, come denuncia l’Associazione dei sacerdoti cattolici diocesani nigeriani (Ndcpa) in un comunicato inviato ad Aiuto alla Chiesa che soffre: «Come ha già osservato la Conferenza episcopale nigeriana, è chiaro alla nazione che il governo ha fallito nel suo dovere primario di tutelare la vita dei cittadini nigeriani. Il nostro cammino ministeriale», continua il comunicato, «consiste nell’annuncio della Parola di Dio e ciò implica che portiamo con noi i libri sacri e non le armi».

Il riferimento è al permesso straordinario concesso da alcuni Stati federali nigeriani, ai cittadini, di fronte all’inesorabile avanzata dell’esercito islamico di Boko Haram, di imbracciare le armi.. Eppure nella nota si legge che l’Associazione dei sacerdoti cattolici diocesani rifiuta qualunque risposta che implichi qualsiasi forma di violenza: «Non siamo terroristi o truppe di guerra»

Anzi, sottolineano i sacerdoti nigeriani, «nostro dovere è porre davanti all’altare di Dio la gratitudine, la cura, le preoccupazioni e le richieste dei fedeli e delle nostre. Siamo difensori della vita e della pace». Per questo il loro appello si conclude con un invito a partecipare ad una settimana straordinaria di preghiera e digiuno, già iniziata lo scorso 11 luglio. «Chiediamo umilmente a tutti i sacerdoti di prenderlo molto sul serio senza trascurare altre normative e relative raccomandazioni nelle loro varie diocesi».

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