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No convivenze, tatuaggi o piercing. Nuove regole per i dipendenti del Vaticano
NEWS 2 Luglio 2024    di Paola Belletti

No convivenze, tatuaggi o piercing. Nuove regole per i dipendenti del Vaticano

È scritto nero su bianco dal Papa: i dipendenti della Fabbrica di San Pietro, l’istituzione della Santa Sede incaricata della ricostruzione e conservazione, manutenzione e fruizione della basilica, devono «curare il proprio aspetto esteriore in conformità alle esigenze e alle consuetudini dell’ambiente di lavoro». Il Santo Padre ha quindi stabilito che «sono proibiti i tatuaggi visibili sulla pelle e i piercing». Chi lavora per la basilica del principe degli apostoli è tenuto inoltre ad «indossare abiti decorosi e adatti all’attività che andranno a svolgere». Lo riporta, tra gli altri, il Catholic news agency: «L’Ufficio della Santa Sede ha pubblicato un chirografo di Papa Francesco sullo Statuto e Regolamento del Capitolo della Basilica di San Pietro in Vaticano, che determina le norme per il personale della Fabbrica di San Pietro, l’ente responsabile della conservazione e manutenzione della Basilica di San Pietro. Un chirografo è un ordine firmato dal papa».

Nella Sezione II, Doveri generali e divieti viene specificato nell’articolo 14 che è vietato «aderire a istituzioni o associazioni i cui scopi non sono compatibili con la dottrina e la disciplina della Chiesa o comunque partecipare alla loro attività». Nel documento è chiaramente indicato l’obbligo per tutti i dipendenti di mantenere una condotta conforme ai principi della fede cattolica, oltre alla richiesta di avere un contegno educato e rispettoso nei confronti del prossimo e dell’ambiente: «Il Personale di ruolo della Fabbrica si impegna a osservare una esemplare condotta religiosa e morale, anche nella vita privata e familiare, in conformità alla dottrina della Chiesa.» Questa condotta si ritiene esito coerente alla professione di fede che è richiesta come condizione necessaria all’assunzione. Si legge infatti all’articolo 5 della sezione dedicata al contratto di lavoro che: «Il Personale di ruolo, al momento della nomina o dell’assunzione, deve emettere la Professione di Fede (…)». Saranno richiesti il certificato di Battesimo e Confermazione e, se coniugati, quello di matrimonio canonico. Servirà anche un attestato di impegno religioso, morale e civile rilasciato dal rispettivo Parroco o da altra autorità religiosa.

Il regolamento si occupa anche di normare  gli obblighi di riservatezza e di rigore nell’uso di beni e risorse a disposizione, con una scrupolosità motivata anche dagli abusi, i furti di opere d’arte e documenti e appalti poco trasparenti. La bellezza e la ricchezza della basilica, che conta tra i suoi architetti anche Michelangelo Buonarroti (sua l’ideazione e la costruzione parziale della cupola), meritano senz’altro rispetto e tutela perché continuino ad essere fruibili da quanti verranno, e non solo in vista del Giubileo del 2025, che inizierà solennemente la vigilia di Natale del 2024. Le violazioni in questo ambito, come l’uscita di documenti originali o copie, sia cartacee che elettroniche o di altro materiale d’archivio, potranno configurarsi come giusta causa per la sospensione o il licenziamento. È vietato «utilizzare abusivamente i francobolli e la cancelleria della Fabbrica di San Pietro nonché i suoi software informatici per scopi privati». Non si potrà più nemmeno «ricevere o inviare corrispondenza privata tramite l’ufficio, accettare ordini o svolgere compiti esterni». Si esige insomma che chi lavora per questa istituzione ne rispetti l’integrità e si conformi ai principi di cui è simbolo universale.

Troppo rigore? Pretese eccessive e poco “in uscita”? Niente affatto. Espressione di un’autorità che ha ben presente il valore che difende ed è chiamata a testimoniare, che conosce la natura umana e le sue debolezze e sa che la legge, finché siamo pellegrini sulla terra, aiuta a correggere e contenere il male di cui la persona è capace. Non dovrebbe stupire nemmeno la condizione imprescindibile di professare la fede cattolica di cui la basilica è segno: cose del genere, ma in una versione spesso esasperata se non distorta sono ritenute del tutto accettabili in ogni ambito professionale; promosse in qualsiasi impresa, inculcate a suo di formazione, giornate aziendali, discutibili sessioni di team building e tutto quanto la fantasia dei consulenti riesce a partorire. Siamo a San Pietro, simbolo della Chiesa cattolica nel mondo, edificata sulle spoglie mortali del principe degli Apostoli, l’uomo a cui Cristo ha chiesto di pascere le sue pecorelle; che il papa regnante metta in atto tutte le misure, necessarie ed equilibrate, per evitare che qualche lupo, ancorché spelacchiato, approfitti del pascolo e del gregge, pare cosa saggia e più che legittima. (Fonte foto: Imagoeconomica)

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