Chiaro è che il tema coinvolge sia la religione che la società. E ancora più chiaro è il messaggio che l'iniziativa vuole veicolare. Mentre si sviluppa il confronto politico di questi mesi in Russia, sull'interruzione di gravidanza, dove ha sollevato una vera tempesta la petizione, lanciata da due organizzazioni e sottoscritta dal Patriarca Kirill, che ne chiede il divieto.
Il tema dell'aborto è divenuto anche trasversale non soltanto nel dialogo sempre più intenso tra Mosca e il Vaticano […], ma anche con altre comunità religiose russe. Il supremo muftì di Russia Talgat Tajuddin, ad esempio, si è detto d'accordo con Kirill, definendo l'aborto una «uccisione di bambini».
Attualmente a Mosca, l'aborto è legale fino alla dodicesima settimana (alla 22esima in caso di stupro), tenendo conto però che il Paese su questa materia ha una storia particolarissima: nel 1920, la Russia divenne il primo paese al mondo a permettere l'aborto in ogni circostanza, per poi vietarlo categoricamente sotto Stalin dal 1936 al 1954. Nel 2010, secondo le Nazioni Unite (World Abortion Policies 2013 ), la Russia ha avuto il maggior numero di aborti per donna in età fertile al mondo: tra i 15 e i 44 anni, con circa 1,3 milioni all'anno, equivalenti a 53,7 aborti ogni 1000 donne. Benchè, secondo i dati del Ministero russo della Salute, nel 2015 gli aborti sono stati 746 mila, l'8% in meno rispetto all'anno precedente. E in generale, dal 1991 il numero di aborti è diminuito, fatta eccezione per il 2014, quando la cifra è salita di 50mila rispetto al 2013.