«In questa campagna elettorale i temi etici stanno avendo un ruolo importante». Nella cornice della Sala Capranichetta, in piazza Montecitorio a Roma, presso l’Hotel Nazionale, Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus, ha inaugurato la conferenza stampa convocata insieme al prof. Massimo Gandolfini, presidente dell’Associazione Family Day, con questa constatazione. Una constatazione sulla base della quale, sempre Coghe, ha ritenuto subito di coglier la palla al balzo per affermare che «è fondamentale che nella prossima legislatura ci si occupi di vita, famiglia e libertà educativa»
«Ma ci si dovrà occupare di vita tutelando quella nascente e i diritti della donna a diventare madre, di famiglia supportando la cellula fondamentale della società e di libertà educativa preservando quella dei genitori sugli insegnamenti e la formazione che intendono trasmettere ai loro figli», ha puntualizzato il portavoce di Pro Vita & Famiglia, prima di aggiungere che la Carta dei principi per le elezioni politiche del 2022 – convocate come noto il prossimo 25 settembre – nasce con l’intenzione di essere «un modello valoriale credibile».
«Questa Carta» (leggibile qui), ha proseguito il prof. Gandolfini, «non presenta valori confessionali, ma civili e sociali alla base di ogni convivenza. Perché si tratta di esigenze radicate nell’essere umano. Abbiamo scelto di chiamarla Carta dei principi – e non dei valori – perché i principi sono il criterio che illumina ogni altri altra scelta. Il principio va cioè al di là dei valori, perché sono loro che li fondano, anche se ci sono valori, come la famiglia, che sono anche principi».
Il presidente dell’Associazione Family Day, non senza un energico invito a recarsi alle urne («l’astensione è un cancro da estirpare, dà una delega in bianco al potente di turno»), prima di tornare sulla Carta dei principi, ha fatto qualche esempio di quello che può essere attuato dalla politica in favore di essi, per esempio «finanziare la parte preventiva della legge 194», cosa che finora non è mai stata fatta. Venendo invece al tema valoriale, Gandolfini si è soffermato su un punto cruciale: quello della rappresentanza dei principi non negoziabili in politica.
«C’è qualche partito», si è chiesto il neurochirurgo, «che rispecchia nella loro interezza i principi non negoziabili? La risposta è no, dobbiamo dircelo». «Ma ci sono partiti che portano avanti programmi diametralmente opposti, anche se noi non ce l’abbiamo con nessuno», ha altresì aggiunto Gandolfini svelando anche, in conclusione, un piccolo retroscena: i partiti del centrodestra hanno espresso «interesse e condivisione» per la Carta dei principi – inviata a tutte le forze – «mentre quelli di centrosinistra non hanno avuto neppure l’educazione di rispondere».
Rispetto a questo, è emblematico il fatto che, nella Sala Capranichetta, alla conferenza stampa di Coghe e Gandolfini – al cui termine è stata diffusa questa Carta dei principi (tripartiti in vita, famiglia e libertà educativa) ci fossero sostanzialmente solo esponenti o candidati di centrodestra: Maurizio Gasparri (Forza Italia), Maria Rachele Ruiu e Paolo Inselvini (Fratelli d’Italia) e Simone Pillon (Lega Salvini). Presenze ma soprattutto assenze molto eloquenti, rispetto a quali aree e forze politiche diano importanza ai principi non negoziabili.
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