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«Morirò ma non ti farò entrare». Il Pakistan ha il suo Servo di Dio
NEWS 3 Febbraio 2022    di Federica Di Vito

«Morirò ma non ti farò entrare». Il Pakistan ha il suo Servo di Dio

Una guardia di sicurezza, come una sentinella di Dio, ha protetto una chiesa in Pakistan. Si tratta di Akash Bashir, un giovane che nel dicembre 2014 aderì alla squadra di sicurezza incaricata della protezione della chiesa cattolica di San Giovanni a Lahore, nel quartiere a maggioranza cristiana di Youhanabad. Domenica 15 marzo 2015 bloccò un attentatore suicida che stava per entrare nella chiesa: l’uomo si fece esplodere e causò la morte di alcuni fedeli, incluso Akash, che aveva 18 anni.

Figlio di Emmanuel Bashir e di Naz Bano, Akash viveva con loro e con i suoi fratelli in un piccolo appartamento. Attraverso le parole della sorella Komash viene delineato un giovane semplice ma forte nel suo credo che in qualche modo aveva chiara la sua missione, «Era un ragazzo semplice, dal cuore gentile. Chiacchierava tutto il giorno. Diceva cose che mi facevano pensare che fosse infantile… cose come proteggere la gente e compiere qualcosa di grandioso. Diceva ai nostri genitori che un giorno li avrebbe resi orgogliosi, che la gente avrebbe dimenticato il suo nome, ma avrebbe ricordato per sempre i nostri genitori che gli diedero la vita».

«Morirò ma non ti farò entrare», così ha dichiarato ai terroristi. Quelle parole, frutto di una fede potente, hanno salvato più di mille cattolici all’interno della chiesa. Il gruppo terroristico Tehreek-e-Taliban Pakistan Jamaatul Ahrar (TTP-JA) ha successivamente rivendicato gli attacchi: 17 morti e più di 70 feriti, ha riferito Vatican News. Numeri che sarebbero saliti se la guardia non avesse custodito la chiesa.

Sette anni dopo è stato candidato dall’arcivescovo Sebastian Shaw di Lahore come Servo di Dio. Il 31 gennaio il Vaticano ha accettato il titolo, pertanto la Chiesa sta indagando sulla sua vita, considerandolo un candidato alla santità. Questi fatti segnano l’apertura ufficiale della sua causa di santità. Il Pakistan ha il suo primo Servo di Dio. «Questo è un grande onore per noi. Akash simboleggia la forza della fede cristiana nel nostro paese. Prego per il compimento di tutti i passi verso la santità», le parole del padre.

L’arcivescovo emerito Lawrence Saldanha di Lahore si è congratulato con la comunità, «Quando ci sono così tante notizie tristi, questa notizia è molto gioiosa. Akash rimane un grande modello di martire moderno. Possa ispirare e incoraggiare tutti i giovani».


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