Monsignor Samuel Aquila, arcivescovo di Denver, ha scritto una lettera datata 2 maggio, diretta al vescovo Georg Bätzing di Limburgo, ribadendo che il Cammino sinodale del Paese «tradisce il Vangelo». Il cammino sinodale sembrerebbe infatti andare oltre l’obiettivo di fornire una riflessione all’interno di una esperienza ecclesiale e spirituale basata sulla dottrina della Chiesa. «Il Cammino sinodale non affronta semplicemente questioni ‘strutturali’: sfida, e in alcuni casi ripudia, il deposito della fede. I documenti del Cammino sinodale non possono essere letti in altro modo che sollevando le questioni più serie circa la natura e l’autorità vincolante della rivelazione divina, l’efficacia dei sacramenti e la verità dell’insegnamento cattolico sull’amore umano e sulla sessualità», commenta Mons. Aquila.
Questo non è stato il suo primo intervento scritto. L’arcivescovo di Denver nell’ultimo anno si è impegnato in un epistolario con la Chiesa tedesca arrivando a pubblicare un commento di 15 pagine sul primo testo del Cammino sinodale, dichiarando «insostenibili» le proposte presentate. È stato inoltre tra i redattori di una lettera dell’11 aprile, nella quale si avvertiva che il percorso sinodale potrebbe portare allo scisma. Firmata inizialmente da più di 70 vescovi, ha ora raggiunto 101 firme episcopali.
Se facciamo un passo indietro, dobbiamo sapere che il Cammino sinodale della Germania è un percorso che riunisce laici e vescovi per discutere su quattro temi: il potere della Chiesa, la moralità sessuale, il sacerdozio e il ruolo delle donne. Quando i vescovi tedeschi hanno avviato il processo, avevano avuto la pretesa di rendere “vincolanti” per la Chiesa in Germania le deliberazioni, provocando un intervento immediato del Vaticano che ha respinto questa proposta. Tra i documenti approvati dall’assemblea sinodale c’è la richiesta dell’ordinazione sacerdotale delle donne, benedizioni tra persone dello stesso sesso e modifiche all’insegnamento della Chiesa sugli atti omosessuali.
Bätzing ha risposto il 14 aprile che «il percorso sinodale è anche il nostro tentativo di rendere nuovamente possibile un annuncio credibile della Buona Novella». La sua risposta sembra poi voler giustificare le proposte con il passato fallimento dei vescovi tedeschi nel proteggere i bambini dagli abusi, come se fossero collegate. Replica a questo Aquila: «L’insegnamento cattolico sulle questioni fondamentali della dottrina e della vita morale dovrebbe cambiare solo perché i vescovi tedeschi non hanno insegnato in modo efficace e non hanno governato onestamente? La fede della Chiesa non ha portato allo scandalo degli abusi del clero!».
L’arcivescovo di Denver ha poi ribadito che «non può esserci concordanza di accettazione reciproca tra la verità della rivelazione divina e la dottrina cattolica, da un lato, e l’antropologia distorta dell’odierna cultura secolare avanzata, che promuove una sessualità sempre più disfunzionale, dall’altro». Leggere i segni dei tempi non significa inchinarsi alla mentalità di questo mondo. «L’unico modo in cui noi cristiani oggi porteremo frutto è se rimaniamo attaccati a Cristo, e insegniamo con carità e amore, con una tenerezza che accompagni le persone fuori dalle loro fratture, peccati e ferite… la sinodalità genuina non è un processo parlamentare ma si tratta di ascoltare lo Spirito Santo, che ci custodirà nella verità e ci ricorderà ciò che Gesù insegna», come afferma sempre Aquila.
Riceverai direttamente a casa tua il Timone
Se desideri leggere Il Timone dal tuo PC, da tablet o da smartphone
© Copyright 2017 – I diritti delle immagini e dei testi sono riservati. È espressamente vietata la loro riproduzione con qualsiasi mezzo e l’adattamento totale o parziale.
Realizzazione siti web e Web Marketing: Netycom Srl