Intervenuto su Rai 3, trasmissione Agorà – Estate (puntata del 26/08/2022), monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia accademia per la vita, interrogato dalla conduttrice Giorgia Rombolà su cosa pensa dell’aborto ha iniziato il suo ragionamento affermando: «Penso che la legge 194 sia ormai un pilastro della nostra vita sociale». Come si sia passati da aborto come «abominevole delitto», vedi Costituzione pastorale del Concilio Vaticano II Gaudium et spes, al «pilastro della vita sociale» indicato da monsignor Paglia è per noi un mistero insondabile. Nella nota diffusa ieri dal portavoce del prelato si dice che nel giudicare questa affermazione «ci si è fermati a considerare una parola (‘pilastro’) fuori del contesto (e già questo è grave!)». Noi confessiamo di aver sentito e risentito tutta la trasmissione, al netto di altri passati interventi del monsignore «sulla difesa e promozione della vita in tutte le età (dal concepimento sino alla morte) e in tutte le situazioni», ma proprio non riusciamo a smuovere «il pilastro». (L.B.)
Pubblichiamo, su gentile concessione, la nota redatta al proposito dal Centro Studi Livatino:
La legge 194 è una legge iniqua, da superare affrontando con misure concrete e adeguate i problemi che spingono una donna ad abortire, in un quadro antropologico che vinca la subcultura dello scarto.
Durante la trasmissione Agorà, in onda su Rai 3 pochi giorni or sono, il Presidente della Pontificia Accademia per la Vita Mons Vincenzo Paglia ha definito la legge 194/1978 un “pilastro della nostra vita sociale”, aggiungendo che essa non è “assolutamente” in discussione. In una nota diffusa oggi il portavoce del prelato precisa, fra l’altro, che “l’intento dell’affermazione non riguardava un giudizio di valore sulla legge, quanto la constatazione che è praticamente impossibile abolire la 194 in quanto elemento ormai strutturale della legislazione in materia”.
Il Centro studi Rosario Livatino è una realtà laica, tesa a studiare la normativa alla stregua di quelle coordinate antropologiche che generazioni di giuristi qualificano ‘legge naturale’ (in tal senso nel 2018 affrontò le questioni giuridiche correlate alla 194 in un convegno svolto nell’aula magna della Corte di Cassazione- https://www.centrostudilivatino.it/la-tutela-della-vita-nellordinamento-giuridico-italiano/). Come realtà laica di giuristi, ritiene di non venir meno al rispetto dovuto a Mons Paglia e all’Istituzione che presiede se segnala quanto segue:
Auspichiamo pertanto che chi ha a cuore la tutela della vita continui a considerare senza incertezze la legge 194 una legge iniqua, da superare affrontando con misure concrete e adeguate i problemi che spingono una donna ad abortire, in un quadro antropologico che vinca la subcultura dello scarto.
Centro studi Rosario Livatino
Roma, 29 agosto 2022
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