di Marek Lehnert
Monsignor Krzysztof Charamsa, il teologo e officiale della Congregazione per la Dottrina della Fede che alla vigilia del Sinodo dichiarò la sua omosessualità, è stato sospeso dal sacerdozio dal vescovo della diocesi polacca di Pelplin, mons. Ryszard Kasyna.
Nel comunicato diffuso in data 21 ottobre il portavoce del vescovo Ryszard Kasyna ricorda che il prete gay, subito dopo il suo coming out, era stato da lui ammonito ed invitato "alla conversione e al ritorno all' autentico insegnamento della Chiesa e al sacerdozio di Cristo”. Di fronte alla mancanza di qualsiasi segnale di volontà di ravvedimento da parte di mons. Charamsa e di fronte alle sue pubbliche dichiarazioni sul fatto di voler continuare la vita non conforme alle norme di condotta consone a un prete cattolico, "il vescovo di Pelplin, conformemente alle norme del Codice di diritto canonico, il 17 ottobre scorso gli ha inflitto la pena della sospensione, proibendogli nello stesso tempo di esercitare l'autorita derivante dalla ordinazione, come pure di indossare la veste sacerdotale".
Il comunicato sottolinea come tale pena abbia principalmente lo scopo di ricondurre Charamsa alla ragione e potrebbe essere revocata in qualsiasi momento. "Cio' dipende dalla futura condotta del suddetto sacerdote”, scrive il portavoce episcopale, aggiungendo che il vescovo di Pelplin "non perde la speranza del completo ritorno di Krzysztof Charamsa al sacerdozio di Cristo”, chiedendo ai sacerdoti e ai fedeli della diocesi di pregare secondo questa intenzione.