Nei giorni scorsi l’arcivescovo di San Francisco Salvatore Cordileone ha scritto al pubblico ministero della contea di Marin, affermando di essere «disturbato ma non sorpreso» per la decisione di declassare da reato penale a minore l’accusa delle cinque persone che hanno profanato una statua di San Junipero Serra in una protesta il 12 ottobre 2020.
In un’intervista a The Pillar ha dichiarato: «Il mancato perseguimento di un crimine aperto e ovvio contro la proprietà della Chiesa è un reato per il bene comune. Minaccia non solo i cattolici ma il tessuto della società. La storia ci mostra che quando la violenza contro la proprietà non viene presa sul serio, la violenza si diffonde. L’anti-cattolicesimo non può restare impunito. […] E la storia mostra che gli attacchi alla proprietà si trasformano facilmente in attacchi alle persone».
L’arcivescovo ha dichiarato che se lo stesso tipo di reato fosse stato commesso contro un’altra congregazione o gruppo religioso, sarebbe stato quasi certamente perseguito come crimine d’odio. Questo ha rappresentato «un tradimento della buona fede dell’arcidiocesi» che avrebbero alimentato «una crescente sfiducia del popolo americano nelle loro istituzioni governative».
A conclusione dell’intervista: «Il perdono e la riconciliazione sono sempre possibili e sempre la nostra prima opzione. Dobbiamo pregare per coloro che ci fanno del male. Dobbiamo essere disposti a perdonare. Dobbiamo anche difendere il diritto di tutti gli americani di adorare in sicurezza e dignità. La giustizia e la misericordia non sono opposte; si completano a vicenda. Il perdono con la responsabilità è ciò che porta alla pace». (Fonte foto: ricerca immagini Bing licenza libera)
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