Domenica 18 novembre, la comunità ucraina in Italia ha celebrato l’85 ° anniversario dell’Holodomor. Migliaia di fedeli ucraini provenienti da tutta Italia si sono ritrovati nella chiesa cattedrale di Napoli per ricordare, nella preghiera, il genocidio ucraino avvenuto tra il 1932 e il 1933. L’Holodomor, letteralmente: sterminio per fame, fu voluto da Stalin e ha provocato un numero di vittime che nella sola Ucraina viene attestato fra i 4,5 e i 7 milioni.
Nell’occasione dell’anniversario dell’Holomodor, il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, ha esposto per la venerazione dei fedeli la reliquia più importante, l’ampolla con il sangue di san Gennaro. Il contenuto del reliquiario appare grumoso e viene solitamente a “liquefarsi”, dando luogo al cosiddetto miracolo di san Gennaro, in tre occasioni: il sabato precedente la prima domenica di maggio, il 19 settembre – giorno della ricorrenza di San Gennaro – e il 16 dicembre.
Domenica scorsa, alla fine della liturgia, Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk (nella foto in alto), capo e padre della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina, ha benedetto i fedeli con la reliquia, e poi l’ha trasferita solennemente nel luogo di deposito in una cappella laterale della cattedrale di Napoli. «Al momento del riposizionamento del reliquiario», riporta il Ris Ucraina, «il sangue di San Gennaro divenne immediatamente liquido. I responsabili delle reliquie si sono quindi rivolti ai fedeli con l’annuncio: “Dobbiamo darvi un messaggio importante, è successo un miracolo: il sangue di San Gennaro è diventato liquido nelle mani di Sua Beatitudine Svyatoslav”». Così l’arcivescovo maggiore Shevchuk ha di nuovo benedetto i fedeli con la reliquia.
«Durante la processione liturgica», ha dichiarato l’arcivescovo ucraino, «mentre portavo con soggezione le reliquie di San Gennaro, lo pregavo per il patronato del popolo ucraino e la fine della guerra in Ucraina».
Il crimine dell’Holomodor è rimasto misconosciuto fino a pochi anni fa. Solo pochi Stati al mondo lo riconoscono come atto di genocidio, tra questi vi è il Vaticano e non l’Italia; il Parlamento europeo nel 2008 lo ha riconosciuto come «crimine contro tutta l’umanità».
L’Holodomor, il genocidio del popolo ucraino, ha detto Sua Beatitudine Sviatoslav nell’omelia a Napoli, «una ferita talmente profonda che non può essere di una sola nazione. La società ucraina porta ancora questa ferita sul suo corpo, e solo il Signore può guarirla».
«Ripensando a questa tragedia», ha detto ancora Sua Beatitudine, «non cerchiamo vendetta e non vogliamo coltivare nella nostra mente la memoria negativa, ma vogliamo mantenere la sua memoria per imparare, guarire e prevenire. Per decenni hanno cercato di nascondere questo genocidio classificandolo come “segreto”».
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