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Il miracolo del cardinale Newman
NEWS 14 Ottobre 2019    di Lorenzo Bertocchi

Il miracolo del cardinale Newman

Melissa aveva sentito parlare del cardinale Newman per la prima volta sull’emittente cattolica statunitense EWTN nel 2000. Dopo circa dieci anni, nel 2011, il marito di Melissa, David, aveva portato a casa un paio di santini dell’allora beato cardinale, da quel momento Newman era entrato nella vita di fede e preghiera della famiglia. Due anni dopo il cardinale è entrato in azione.

Era la mattina del 15 maggio 2013, Melissa Villalobos, in attesa del suo quinto bambino (un altro lo aveva già perso per un aborto spontaneo), si svegliò in una pozza di sangue. L’emorragia si era già mostrata alcune settimane prima, un’ecografia aveva mostrato che la placenta si era parzialmente distaccata dalla parete uterina e c’era un foro nella placenta che permetteva la fuoriuscita del sangue. Inoltre era presente un ematoma subcorionico, un coagulo di sangue grande due volte e mezzo le dimensioni del bambino non ancora nato.

Con una crisi più acuta avvenuta il 10 maggio 2013 i medici avevano avvertito la madre di 36 anni del possibile aborto e comunque se il bambino fosse sopravvissuto sarebbe nato prematuramente e con gravi complicazioni. Per Melissa e David la notizia fu difficile, anche considerando che per la mamma sarebbe stato molto complicato restare in completo riposo visto che doveva prendersi cura degli altri figli, rispettivamente di 6, 5, 3 e 1 anno.

La mattina del 15 maggio 2013 il marito David era uscito di casa per prendere un aereo e recarsi da Chicago ad Atlanta per un incontro di lavoro. Melissa si svegliò in una pozza di sangue. Pensieri terribili attraversarono la sua coscienza: «Avevo paura … di perdere il bambino e cosa sarebbe successo dei quattro bambini al piano di sotto se avessi sanguinato a morte. Come sarebbero cresciuti? Queste cose mi stavano precipitando nella mente». In questi tragici momenti Melissa decide di non chiamare immediatamente l’ambulanza, sebbene si rendesse conto di non avere alternative, anche perché non sapeva come comportarsi con gli altri figli che non sapeva a chi lasciare.

Scese faticosamente le scale e portò tutti i suoi figli in cucina, quindi chiese loro di non abbandonare quella stanza per nessun motivo e ritornò al piano di sopra. Melissa raccolse tutte le sue forze riuscendo a raggiungere il bagno, chiuse la porta dietro di sé temendo che i bambini potessero rendersi conto del sangue. Appena chiusa la porta del bagno lo sforzo per salire e scendere le scale mostrò il suo prezzo: Melissa crollò a terra, distesa sul pavimento. A quel punto pensò di chiamare l’ambulanza, ma non aveva il cellulare. Nella disperazione per se, per il bambino nel suo grembo e per i suoi quattro figli al piano di sotto, Melissa avvertì che le forze la stavano abbandonando. Pregò.

«Per favore, cardinale Newman, ferma l’emorragia!».

Non appena terminata la frase, ha raccontato Melissa, «i sanguinamenti si sono bloccati. Mi sono alzata in piedi e ho detto: “Grazie, cardinal Newman, grazie”. E subito dopo ho sentito un intenso profumo di rose pervadere il bagno, il più forte che abbia mai sentito». Ad un certo punto il profumo svanì e Melissa disse: «Cardinale Newman, ma sei stato tu a creare questo profumo? Grazie». E subito dopo arrivò una seconda ondata di profumo. «Capii che era stato lui» e avvertì che qualcosa di fisico era cambiato nel suo corpo.

Forte di quell’esperienza si fece forza e scese le scale per vedere i suoi quattro piccoli bambini in cucina. Li trovò esattamente lì dove aveva ordinato loro di stare. L’euforia scacciò la disperazione: «Oh mio Dio! Il mio bambino sta bene. Sto bene. I miei quattro figli stanno bene. Stiamo tutti bene. E dissi: “Grazie, cardinale Newman”».

A quel punto squillò il suo cellulare, era il marito David che era arrivato ad Atlanta e comunicava un disguido con il suo hotel, ma soprattutto voleva sapere come stava la moglie. «Andrà tutto bene. … Tutto sarà fantastico! … Ti spiegherò più tardi. … Preoccupati del tuo hotel e richiamami».

Quel pomeriggio Melissa fece eseguire una ecografia in ospedale e la sua completa guarigione fu confermata. I dottori le dissero che adesso tutto era «perfetto». Non c’era più un foro nella placenta e la bambina stava bene.

Sette mesi dopo, il 27 dicembre 2013, nacque Gemma. Da allora né la madre, né la bambina hanno avuto problemi di salute.

Melissa ha atteso fino alla nascita di Gemma per riferire la guarigione ai promotori della canonizzazione del cardinale Newman. In un istante il 15 maggio 2013, dichiara Melissa, «sono stata in grado di riprendere la mia vita piena e attiva come mamma». Io, testimonia oggi la donna, «sono stata guarita per intercessione di Newman in modo da poter continuare una vita ordinaria, ma allo stesso tempo essere completamente devota a lui, a Dio e alla sua Chiesa».

Nel febbraio 2019 papa Francesco ha firmato il decreto di riconoscimento del miracolo per intercessione del beato cardinale Newman e ieri, domenica 13 ottobre 2019, Melissa e la sua famiglia erano in piazza san Pietro per la canonizzazione del cardinale inglese.


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