Pubblichiamo uno stralcio della prefazione di don Vincent Nagle al libro di Roberto Marchesini, Mio Dio, che ansia!, pagg 112, € 14,00 – (da oggi disponibile in tutte le librerie e nel nostro store qui).
Ho letto con estremo piacere Mio Dio, che ansia!, scritto da Roberto Marchesini: ho fatto salti di gioia nel vedere presentato in italiano un tema che ha regalato tantissima letizia e libertà alla mia vita, ovvero il realismo di san Tommaso d’Aquino come base di diagnosi e di cura psicologica. Sono cresciuto in una famiglia che, anche in periodi di povertà, si abbonava alla rivista The New Yorker, strumento privilegiato per diffusione della cultura ebrea laica newyorkese.
Da giovane adolescente leggevo articoli di persone come Woody Allen (il mio preferito) e tante altre che interpretavano il mondo secondo la visione psicoanalitica freudiana, dando per scontato che il nostro universo fosse senza Dio, quindi privo di un significato non inventato da noi, o meglio, come ha scritto Marchesini in questo libro, contro il Logos. È una visione che nuota nell’ansia, come si può vedere in qualunque film di Allen.
Ricordo come fra i ventisei e ventotto anni avevo una reazione letteralmente elettrizzante, che mandava scosse fortissime al cuore, all’anima e anche al corpo, mentre studiavo intensamente le opere di san Tommaso e scoprivo cosa voglia dire leggere la realtà a partire da un rapporto col Logos, di come lo sguardo sulla realtà poteva essere esercitato con più gratitudine che angoscia, con più curiosità che paura, con più sete d’amore che ricerca di potere. Questo rapporto grato e amoroso col Logos permette di penetrare dentro la realtà con così tanta profondità e pace che, mentre stavo curvo sopra i libri, avevo la sensazione di osservare la realtà insieme a san Tommaso. Era come essere insieme al santo con la visione di un angelo, percependo l’essenza stessa delle cose. E la mia reazione è stata poi simile nello scoprire le grandi opere di psicologi tomisti come Anna Terruwe e Conraad W. Baars, autori dei quali Roberto Marchesini è l’indiscusso massimo esperto e interprete in lingua italiana e che vengono presentati in questo volume.
La tesi principale di Marchesini e degli altri autori cui lui fa riferimento – come per esempio Rudolf Allers, l’unico collaboratore cattolico di Sigmund Freud – è che la maggior parte dei casi di nevrosi siano frutto di un conflitto con la realtà, cioè una non accettazione della realtà stessa. In sintesi, normalmente i problemi psicologici sono in realtà problemi filosofici, metafisici. Ma, come viene anche presentato bene in questo libro, queste ferite non vengono guarite da discussioni filosofiche. Nessuna discussione filosofica può in sé risolvere completamente questo problema. La risposta è invece nella scoperta che l’autore della realtà, contro ogni aspettativa, ci ama, e ci ama con così tanta passione e misericordia che ha dato Suo figlio per noi. Nel testo Marchesini cita san Giovanni Paolo II, il quale disse: «Cristo sa cosa è dentro l’uomo. Solo Lui sa»…
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