Alcuni abitanti del villaggio di Baanu hanno riferito di essere stati attaccati dai militanti di Boko Haram venerdì notte e di aver cercato rifugio nei boschi. Quando sono tornati al villaggio, il mattino successivo, hanno trovato i morti ammassati nelle strade. È solo l’ultimo, in termini cronologici, degli attacchi avvenuti nello Stato del Borno. Gli estremisti assaltano i villaggi, bruciano le case e costringono la popolazione a fuggire. Di solito la notizia dei massacri è diffusa in ritardo in quanto i terroristi distruggono le antenne per le telecomunicazioni intorno ai villaggi. Negli ultimi sei anni Boko Haram ha ucciso circa 20.000 persone. E, intanto, il 27 agosto sono trascorsi 500 giorni da quando un gruppo di ragazze è stato rapito da una scuola a Chibok, nell’azione più eclatante di Boko Haram.
Negli ultimi giorni si sono contati quasi 58.000 profughi in fuga dalla Nigeria, riversatisi nei campi del Camerun, del Ciad, del Togo e del Niger. Lo ha reso noto l’Agenzia nazionale delle emergenze spiegando che circa 40.000 rifugiati hanno trovato accoglienza in Camerun nei centri di Minawayo, Mora, Fotocol, Limani, Amchide, Douala, Kentzou e Garoua Bouali. Altri 15.000 sono arrivati nel Niger e hanno trovato accoglienza nei campi di Diffa, Bosso, Maine e Kablewa. Oltre 2.300 nigeriani sono invece fuggiti in Ciad nel rifugio di Ngouboua.
Nel frattempo, uomini armati hanno rapito una giornalista a Port Harcourt, nel sud della Nigeria. Lo ha riferito oggi la polizia locale. Donu Kogbara, nota editorialista del quotidiano «Vanguard», è stata sequestrata ieri all’esterno della sua abitazione. «Stiamo facendo il possibile per trovarla viva, abbiamo la nostra strategia, ma non posso diffondere dettagli», ha sottolineato il portavoce della polizia, Ahmad Muhammad. Non sono chiari i motivi del sequestro, anche se nella zona sono comuni i rapimenti per fini economici che si concludono con il pagamento del riscatto.