Si avvicina l’inizio dell’anno scolastico e, come ogni anno, i mezzi di comunicazione ci propongono quelle notizie cui ormai siamo abituati: mancano i docenti al nord, si ricorre al personale supplente, le classi sono affollate. Noti i problemi, altrettanto note le soluzioni. I docenti mancano al nord in quanto, per più di 20 anni, la politica ha promesso posti di lavoro inesistenti e soluzioni altrettanto inesistenti, quali concorsoni e immissioni in ruolo impossibili. Il fenomeno delle cattedre vuote nel nord è il contraltare del precariato e degli esiliati del sud.
Lungo questi 20 anni abbiamo promesso ai docenti che avrebbero potuto insegnare sempre e comunque, per la disciplina scelta e vicino a casa. Una promessa falsa per i docenti del sud, in quanto degli 8Mln di allievi più di 1Mln si trovano in Lombardia e poco meno di 285mila in Calabria. Logica vuole che le cattedre si trovano dove si trovano gli allievi. Il docente calabrese, siciliano, pugliese, non avrebbe mai potuto insegnare vicino a casa: ha creduto, pertanto, ad una menzogna. L’unica soluzione, di conseguenza, è dire chiaramente ai docenti del sud che, se desiderano insegnare, devono trasferirsi a tempo indeterminato al nord. Assolutamente necessario l’innalzamento dello stipendio, per poter vivere al nord.
In merito, poi, alla questione delle classi affollate, anche su questo fronte, la soluzione è nota ed è quella di garantire la libertà di scelta educativa delle famiglie, senza dover pagare due volte: le tasse prima e la retta poi, se si sceglie la scuola pubblica paritaria. Questo consentirà una più efficace e libera redistribuzione degli allievi fra scuola pubblica, statale e paritaria. Già il covid ha dimostrato che la scuola non è ripartita a causa del sovraffollamento delle aule e dei mezzi di trasporto conseguente ad un sovra utilizzo delle scuole statali e ad un sottoutilizzo delle scuole paritarie. Si tratta di un copione già scritto e più volte portato sulle scene.
Ecco spiegato il motivo per quale è necessario che il Governo e il Parlamento agiscano tramite l’imminente legge di bilancio, riconoscendo alle famiglie che hanno scelto per l’istruzione dei figli una scuola pubblica paritaria il 70% del Costo Medio Studente. Operazione che quota 2.5Mld di euro. Si stanzi 1Mld in questa manovra e ciò che manca nelle tre manovre successive. Diversamente la prossima manovra dovrà trovare a regime ben 5.4Mld per assorbire gli allievi delle scuole paritarie che nel frattempo avranno cessato la loro attività, nonché 6Mld per costruire nuove scuole, non potendo le scuole statali assorbire 800mila allievi. La strada da compiere è questa, non ci sono alternative possibili.
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