Il mercoledì delle ceneri vince su San Valentino. E’ uno scontro insolito quello che il calendario ci propone in questo 20918: la festa degli innamorati contro il giorno dell’anno liturgico che, assieme al venerdì santo è raccomandato sommamente per il digiuno e l’astinenza dalla carni. Quest’anno infatti il 14 febbraio cade di mercoledì e coincide con la data nella quale la Chiesa dà inizio alla Quaresima. Che fare?
Festeggiare con il proprio innamorato/a lasciandosi andare a passioni e doveri coniugali o seguire i dettami della Chiesa?
L’interrogativo sembra peregrino perché San Valentino non è una festa religiosa, la memoria del santo ovviamente sì e infatti a Terni viene festeggiato, ma non la sua estensione come festa degli innamorati. Ma la Chiesa, che è prudente e attenta per sua natura ha dovuto affrontare anche questa accezione profana che si scontra con una festa liturgica. Affinché non capiti che in un giorno dedicato esclusivamente alla mortificazione si canti il libiam nei lieti calici per innamorati di ogni sorta.
E infatti a Chicago qualcuno ha avuto il dubbio tanto da chiedere all’Arcivescovo di ottenere una dispensa per non osservare il digiuno prescritto. Ma la diocesi ha preso sul serio la cosa tanto che non ha cestinato la richiesta come peregrina, bensì ha dato ancora una volta ragione della speranza che è in noi. Come? Ribadendo il significato della solennità delle sacre ceneri.
In un comunicato la Arcidiocesi ha messo in chiaro che il Mercoledì delle Ceneri segna l’inizio della Quaresima e per questo l’obbligo di digiuno e astinenza dalle carni devono essere naturalmente la priorità della comunità cattolica. “I cattolici di tutto il mondo infatti – dice il vescovo – riconoscono le sacre Ceneri come l’inizio di un periodo di riflessione, penitenza e preghiera come dimostra la gran quantità di fedeli che quel giorno si recano in chiesa”.
Insomma: mentre Venere bussa prepotentemente alla porta della dottrina, la Chiesa risponde ancora una volta con la ragione. Infatti la Chiesa di Chicago non ha scansato del tutto la possibilità che in quel giorno gli innamorati possano festeggiare con gioia la loro unione, ovviamente secondo i dettami della sana dottrina. Ed è per questo che il comunicato si conclude con un consiglio che sa quasi di prescrizione: i cattolici che festeggiano San Valentino possono farlo il giorno prima, il martedì grasso, “momento tradizionalmente festivo che segna la fine del Carnevale”. Periodo, aggiungiamo noi, più indicato a festeggiare con trasporto secondo l’antico adagio del semel in anno…
Anche perché in quel giorno Bacco e Tabacco sono già presenti. Con l’arrivo di Venere si potrà completare il celebre terzetto canonico, i cui vizi, si sa, finiscono tutti in cenere. Come volevasi dimostrare.
Fonte: Catholic Herald