Siamo arrivati alla settimana di Natale. Anche se gli alberi addobbati degli influencer che impazzano su Instagram sembrano volerci far vivere “la magia del Natale” da molto prima.
Innegabile che le nostre orecchie siano invase dalle melodie natalizie almeno da novembre. Che sia nei negozi illuminati, dove scappiamo via da noi stessi per rincorrere i regali più gettonati o nelle piazze tra jingle e cioccolate calde, anche i più “grinch” nell’animo si ritrovano contagiati a canticchiare All I Want For Christmas Is You. Nelle nostre case basta poi chiedere ad Alexa una qualsiasi playlist natalizia e presumibilmente sarà lei a fare da apripista. Successo del 1994, ha reso Mariah Carey agli occhi di molti la “Regina del Natale”. È lei a dare il via alle feste, come la prima ghirlanda appesa in casa o la prima pallina appesa sull’albero, sembra doverci avvisare che il Natale è alle porte. Con maxi scollatura e abito di paillettes diventa il simbolo di quell’atmosfera che forzatamente cerchiamo di mantenere viva anche in noi.
«Vorrei solo dire che umilmente io non mi considero la regina del Natale. Sono una persona che ama il Natale e che è stata fortunata a scrivere All I Want For Christmas Is You. E molte altre canzoni di Natale. E ammettiamolo, la fede di tutti è quella che è. Ma per me Maria è la regina del Natale», queste le parole della cantante. Mariah Carey, parlando allo Zoe Ball Breakfast Show, ha insistito sul fatto di non aver scelto lei stessa il soprannome festivo e crede che quel titolo dovrebbe essere conferito alla Vergine Maria.
Così, con sincerità, rimette in primo piano Colei che con il suo assenso ha aperto il Cielo a tutti noi. Oggi la Chiesa ci regala altre parole, quelle di San Bernardo: “Aspettiamo, o Signora, una parola di compassione anche noi, oppressi miseramente da una sentenza di dannazione. Ecco che ti viene offerto il prezzo della nostra salvezza: se tu acconsenti, saremo subito liberati. Noi tutti fummo creati nel Verbo eterno di Dio, ma ora siamo soggetti alla morte: per la tua breve risposta dobbiamo essere rinnovati e chiamati in vita”. Sì, saranno molto diverse da quelle della cantante, tuttavia, entrambe ci aiutano a fare luce su ciò che davvero il nostro cuore attende.
Tutto il mondo è in attesa. Possiamo nasconderci dietro lustrini e ritornelli, ma è la risposta di Maria che attendiamo, ancora una volta, anche quest’anno. Il suo umile “sì”, quell’Eccomi trepidante che è pronto a spazzare via la paura nella quale ci ritroviamo attanagliati alle porte del Natale.
Fermiamoci un istante. Mettiamo in pausa lo stereo del nostro cervello, bloccato sull’ennesimo motivetto natalizio che per un istante silenzia i nostri interrogativi più profondi. Ogni anno in questo momento siamo in attesa di qualcosa che ci liberi, ci aspettiamo di trovarlo infiocchettato e luccicante sotto l’albero. Perché è da una finta spavalderia che pensiamo di dover essere salvati. Dalle immagini patinate di famiglie in coordinato natalizio o dal calendario dell’Avvento, curato nel dettaglio con tante cianfrusaglie per i nostri figli. Le librerie traboccano di babbo natali ed elfi, ma della Famiglia nata da quel Sì neanche l’ombra.
È invece una timida e piccola risposta a generare l’Amore Eterno che è qui a chiederci di fare spazio nelle nostre case e nelle nostre vite. E poi Maria non ha bisogno di nessuna pailette. A lei basta fidarsi di Colui che tutto ha disegnato alla perfezione, al quale bastano semplici abiti e le nostre anime spente per fare miracoli. È Maria a insegnarci a lasciare da parte le aspettative che pretendiamo dal Natale come lo intendiamo noi. E va bene mettere il maglione natalizio e scattare la foto di famiglia sotto l’albero, ma ricordiamoci di dire anche noi “sì”. Sì a quella cosa che proprio non ci va giù, sì a tutte le storture che sembrano rovinarci l’atmosfera. Ecco, proprio da quelle Dio vuole trarre qualcosa di buono per noi.
E allora, senza denigrare nessuna canzone natalizia, proviamo a fare spazio a qualche Ave Maria in più e non lasceremo passare questo Natale senza averci lasciato i suoi veri doni.
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