Il presidente de la République Emmanuel Macron ha celebrato il 65° anniversario della Costituzione francese con un discorso nel quale ha espresso, di nuovo, il suo fermo desiderio che l’aborto venga inserito nella Carta costituzionale del paese, addirittura «il più presto possibile». Dopo le parole spese sul tema del referendum come strumento di partecipazione popolare al processo legislativo, che deve essere semplificato, ma non può minacciare i confini dello Stato di Diritto, e prima di accennare alla possibilità di inserire «la protezione del clima al centro delle nostre carte costituzionali» – anche questa un’istanza che proprio non trova sostenitori -, ha espresso l’auspicio che la libertà delle donne di accedere all’aborto sicuro sia sancita e protetta dalla più vincolante delle carte, la Bibbia laica delle democrazie occidentali.
Lo aveva già ricordato in occasione della Giornata internazionale della donna l’8 marzo e lui stesso lo ricorda per la celebrazione dell’introduzione della settimana costituzione repubblicana nel 1958, citandosi: «Voglio che la forza di questo messaggio ci aiuti a cambiare la nostra Costituzione per sancire la libertà delle donne di ricorrere all’interruzione volontaria di gravidanza», ha detto Macron al Palazzo di Giustizia di Parigi. Che la combo protezione del clima – libero accesso all’aborto sia un’endiade particolarmente cara a Monsieur le President lo avevamo già notato anche durante il semestre di presidenza francese dell’Unione Europea.
Sono questi gli aggiornamenti da installare il più presto possibile nelle carte costituzionali dei singoli paesi e nella Carta dei diritti fondamentali in Europa: è lì che dovremmo leggerli, in grassetto e ben evidenziati e possibilmente scolpirli nei nostri cuori. Difficile ristrutturare un edificio che ha problemi alle fondamenta affidandosi al bonus facciate: come si può aggiornare l’elenco dei diritti fondamentali dei cittadini (leggasi persone) riducendo a laterizi quello che davvero li fonda tutti, il diritto alla vita? In tutti questi discorsi sulla libertà di abortire il co-protagonista, il nascituro, è sempre taciuto, complice il fatto che è provvisoriamente impossibilitato a far sentire la propria voce. Eppure è vita, semplicemente al suo inizio.
Nell’ultima conferenza stampa del 23 settembre sul volo di ritorno da Marsiglia a Roma, rispondendo a chi gli chiedeva se avesse discusso con Macron di eutanasia, il Santo Padre lo ha ricordato: «Oggi non abbiamo parlato di questo tema, ma ne abbiamo parlato durante l’altra visita, quando ci siamo incontrati. Ho parlato chiaro quando è venuto in Vaticano; Gli ho detto chiaramente la mia opinione: con la vita non si gioca, né all’inizio né alla fine. Non ci giochi». Peccato che la ricorrenza del 4 ottobre non abbia ispirato al giovane Presidente altri riferimenti: San Francesco, tra i santi più amati e riconosciuti – e uno dei più fraintesi – se ne intende di edifici pericolanti, amore per il Creato e diritti fondamentali della creatura umana. (Fonte foto: Imagoeconomica).
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