“Camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare i desideri della carne”.
Con queste parole, l’Apostolo ci rende consapevoli che lo Spirito Santo, venuto ad abitare dentro di noi, non è l’unico ospite della nostra persona. Ne esiste anche un altro: il nostro io in quanto ancora dominato dalle passioni e dal peccato, chiamato da S. Paolo “la carne”. La venuta dello Spirito in noi, nella nostra storia umana, pone in noi e in essa un contrasto, un conflitto interiore che possiamo verificare spesso anche esternamente.
La storia umana è ormai l’intreccio di queste due forze che creano due città diverse, due culture diverse: una cultura della vita, e una cultura della morte; una cultura dell’amore e una cultura dell’egoismo; una cultura della verità e una cultura della menzogna.
In che senso, la creazione di una cultura di morte, di egoismo e di menzogna, nasce proprio dall’opposizione dell’uomo allo Spirito Santo?
Quando la persona umana ama se stessa fino al disprezzo degli altri; quando non si riconosce più nell’altro il fratello da amare, ma l’estraneo da cui difendersi; quando si preferisce godere o consumare la propria ricchezza anziché investirla e creare nuovi posti di lavoro; quando perfino viene falsata la verità del rapporto umano più originario, quello dell’uomo colla donna: tutto questo accade perché non si conosce più l’amore. E non si conosce più l’amore, perché non si è guidati dallo Spirito Santo.
Quando si oscurano nell’uomo le evidenze più originarie al punto che si confonde la giustizia coll’utilità, l’amore col piacere e la qualità della vita col successo: tutto questo accade perché non si è più nella verità. Non si è più guidati dallo Spirito.
Purtroppo, la resistenza allo Spirito non ha solo una dimensione interiore, ma trova anche espressione all’esterno e si concretizza come cultura , costume sociale. E vedo soprattutto due segni di questo rifiuto dello Spirito Santo fattosi cultura e costume: il numero sempre elevato di aborti e il rifiuto di donare la vita, nel matrimonio. Possono esserci forse segni più chiari di questi che non siamo più sotto il dominio dello Spirito Santo che dona la vita?
La nostra storia personale, la storia della nostra città passa attraverso il nostro cuore, poiché è nel cuore che avviene o non l’incontro salvifico collo Spirito Santo. Egli scende oggi in ciascuno di noi, come consolatore perché ci rivela la Misericordia del Padre, come custode della nostra speranza: di noi che aspettiamo la definitiva redenzione. (Omelia di Pentecoste, Cattedrale di Ferrara)
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