Pubblichiamo alcuni stralci di un articolo pubblicato da monsignor José Ignacio Munilla, vescovo di San Sebastian (Spagna), sul Diario Vasco il giorno 8 settembre 2019 (i grassetti e la traduzione sono nostri)
di José Ignacio Munilla*
(…) Ho l’impressione che ci stiamo abituando ad ascoltare periodicamente questo tipo di dati (natalità ai minimi storici, ndr), senza comprendere sufficientemente ciò che implicano … La pubblicazione di queste cifre sempre più inquietanti solleva la logica preoccupazione per la sostenibilità del sistema pensionistico. Alcuni mostrano persino un po’ di paura per il futuro della nostra civiltà, poiché i flussi migratori accelerano a causa della crisi demografica; o, nel migliore dei casi, si sentono alcune voci (poche, sfortunatamente), che sollevano la necessità di attuare misure per promuovere le nascite, come un miglior equilibrio tra lavoro e vita privata, la lotta alla speculazione sul prezzo delle abitazioni, incentivi diretti, ecc. (…)
Tuttavia, sarebbe molto triste se la nostra preoccupazione per la crisi demografica si limitasse alla paura dell’indebolimento delle nostre pensioni o alla paura dell’arrivo degli stranieri. Allo stesso modo, sarebbe molto ingenuo presumere che una pubblica amministrazione sarà in grado di invertire questa tendenza con la semplice approvazione degli incentivi alla nascita, per quanto necessari possano essere. In effetti, le classi sociali più ricche non hanno un tasso di fertilità superiore alla media e gli immigrati in Spagna hanno un numero di figli molto più elevato, nonostante il loro livello economico sia più basso (…)
La nostra crisi delle nascite è uno dei segni più evidenti della crisi dei valori in Occidente. Nel contesto di una società in cui la qualità della vita viene identificata con il semplice benessere, la sfida della maternità e della paternità viene percepita come troppo impegnativa. È innegabile che l’educazione dei bambini richieda una resa completa e incondizionata – direi eroica – che non è facilmente compatibile con la cultura del fine settimana, dell’invasione digitale, del consumismo compulsivo, del disordine generale della vita, della crisi esistenziale … Certamente, la maternità e la paternità richiedono “dare la vita” nel senso più ampio del termine. La crisi demografica nasconde una crisi di speranza! (…)
Abbiamo detto che la paternità e la maternità richiedono ‘dare la vita’. Ma la vita è qualcosa che ci supera. È un “miracolo” che abbiamo ricevuto gratuitamente e che siamo chiamati a trasmettere generosamente. I credenti di solito non parlano di riproduzione, ma di procreazione. Gli animali si riproducono, certamente; ,a gli esseri umani procreano. I genitori collaborano con Dio creatore per dare vita al mondo. In questo giorno della Natività di Maria, l’8 settembre, possiamo solo ricordare i suoi genitori, Gioacchino e Anna. Grazie per aver portato il mondo colei da cui sarebbe nato l’autore della vita! (fonte)
*vescovo di San Sebastian (Spagna)
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