Sappiamo bene che l’intelligenza artificiale, oggi, imita in modo sempre più credibile l’intelligenza umana, arrivando a creare nuovi contenuti scritti, visivi e audio. Ma ultimamente, è stato lanciato un grido d’allarme, su un impiego imprevedibile e agghiacciante al tempo stesso: l’ I. A. viene, infatti, ora utilizzata dai trafficanti di esseri umani per attirare e sfruttare i bambini, come ha denunciato Staca Shehan, un esperto del National Center for Missing & Exploited Children.
Addirittura, l’anno scorso, in ben 5.000 casi, l’ intelligenza artificiale è stata utilizzata per adescare un bambino. Questo uso terrificante è uno dei motivi per cui l’organizzazione nazionale no-profit, che mira a ritrovare i bambini scomparsi e a ridurre lo sfruttamento sessuale dei minori ha ideato, lo scorso anno, un nuovo strumento “Take It Down” che consente ai giovani di rimuovere immagini sessualmente esplicite di se stessi da Internet, per evitare lo sfruttamento sessuale dei minori.
«Man mano che la tecnologia si evolve, vogliamo usarla per il bene, per colmare le lacune, ed è quello che stiamo cercando di fare con la campagna “Take It Down” che ha il fine di aiutare i bambini a riprendere il controllo rimuovendo contenuti poco consoni da Internet. E lo facciamo proprio sfruttando la tecnologia in evoluzione», ha detto Shehan in una conferenza stampa tenutasi presso l’Omni Berkshire Place Hotel di Midtown.
«Coloro che stanno cercando di adescare i bambini, infatti, stanno facendo lo stesso, e lo stiamo vedendo, soprattutto con l’IA generativa. Per questo turpe uso, l’anno scorso, abbiamo ricevuto quasi 5.000 segnalazioni». Sheehan ha poi condiviso esempi agghiaccianti di come i predatori abbiano sfruttato la tecnologia per sfruttare i bambini. «Con i modelli di chat disponibili, stiamo assistendo a casi in cui un predatore sessuale inserisce un testo e poi chiede aiuto, esprimendosi come se fosse un bambino, in modo da potersi impegnare in una comunicazione online con altri piccoli e quindi approfittarsi di loro», ha detto Shehan.
«Stiamo anche vedendo i trasgressori inserire domande per chiedere tutorial su come adescare o reclutare bambini o farlo in modo più efficiente. Stiamo assistendo a casi in cui le immagini di materiale pedopornografico vengono aggiunte all’IA generativa per creare immagini più simili o modificarle in qualche modo. Ciò avviene anche con immagini innocue che non includono alcuna nudità ma permettono di rimuovere i vestiti da una foto normale per poi creare materiale pedopornografico», ha spiegato.
Per questo è partita la campagna di sensibilizzazione “Can You See Me?” di A21, realizzata in collaborazione con il Federal Bureau of Investigation, l’Homeland Security Investigations di New York, il National Center for Missing & Exploited Children, le società pubblicitarie LAMAR e Outfront Media, Amtrak e Omni Hotels, che aiuterà gli internauti a riconoscere i tipici segnali di un adescamento in corso per poterli poi segnalare. La campagna sarà caratterizzata da vivaci annunci pubblicitari sui cartelloni di Times Square, sugli snodi di trasporto e sulle piattaforme digitali, che esorteranno i cittadini ad agire attraverso le hotline nazionali. (Foto: Pexels.com/Pexels.com)
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