Ascensione del Signore (Mt 28,16-20)
Cari fratelli,
la liturgia della solennità dell’ Ascensione ci fa puntare al Cielo. Non si tratta, come possiamo ben pensare, di trasferirci con Cristo al di sopra delle nubi, ma di agganciare la terra al cielo, perché questa non vada alla deriva. Detto in altri termini di orientare le realtà naturali a quelle soprannaturali.
L’equivoco creato da una scorretta interpretazione del principio dell’autonomia delle realtà temporali porta infatti ad una falsificazione del cristianesimo, ad una mondanizzazione, che si risolve entro l’angusto arco del temporale, senza nessun respiro nell’eterno e senza nessun sostanziale riferimento a Dio . A tale proposito un testo del concilio Vaticano secondo così ammoniva : “Se invece con l’espressione « autonomia delle realtà temporali » si intende dire che le cose create non dipendono da Dio e che l’uomo può adoperarle senza riferirle al Creatore, allora a nessuno che creda in Dio sfugge quanto false siano tali opinioni. La creatura, infatti, senza il Creatore svanisce” ( Gaudium et Spes n.36) .
Nella prima lettura di oggi Gesù frena, per esempio, l’interpretazione esclusivamente temporale della sua missione e delle sue parole, espressa dalla inopportuna domanda dei suoi discepoli “Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il Regno di Israele?”. Questa domanda infatti rivelava l’equivoco di un cristianesimo concepito per risolvere tutti i problemi della terra, nella quale alla fine si pensava di doverci stare per sempre e dunque bisognava starci bene o quantomeno meglio.
La solennità dell’Ascensione invece, ci ricorda proprio il primato di Cristo glorioso e della vita eterna a cui tutto dev’essere subordinato ; dice San Paolo nella seconda lettura : “ Tutto infatti Egli ( il Padre) ha messo sotto i suoi piedi e lo ha dato alla Chiesa come capo su tutte le cose”. E nel Vangelo , ancora più esplicitamente il Signore dice ; “ A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra”. Potremo dunque dire che con l’Ascensione, ossia col portare la natura umana nel cuore stesso di Dio, Gesù ha riorientato il mondo a Dio, dal quale quella illegittima , superba e pretestuosa autonomia delle cose create, sbandierata dai nostri progenitori l’aveva staccata.
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