Non è la prima volta che i cattolici di Spagna fanno scuola con pubblicità che sanno evangelizzare. Si tratta dell’ormai attesa campagna pubblicitaria natalizia, arrivata alla sua quinta edizione, dei militanti dell’ACdP – Asociación Católica de Propagandistas, associazione privata che mira a promuovere la presenza cattolica nello spazio pubblico, fondata nel 1909 dal sacerdote gesuita Ángel Ayala. La loro opera di sensibilizzazione sull’importanza del Natale – ma non solo – prevede che vengano allestiti alle fermate degli autobus e della metropolitana manifesti in più di 50 città spagnole, da Madrid fino a Valencia.
Quello natalizio è l’appuntamento fisso tra le altre campagne dell’ACdP realizzate con gli obiettivi più disparati, per esempio in difesa di coloro che pregano contro gli aborti, oppure per ricordare i martiri spagnoli del XX secolo morti perdonando i loro carnefici o ancora la rivendicazione della Festa dei Santi, come antidoto alla “celebrazione delle zucche”. Quest’anno, con il tocco di ironia che sempre li caratterizza, i manifesti riportano questo messaggio: «Le promesse elettorali, le pseudoterapie e i tuoi propositi per il nuovo anno sono favole. Il Natale, no: Dio è nato».
Si legge sul loro sito: «La campagna incoraggia, in chiave positiva e con umorismo, a celebrare il vero significato di queste feste religiose, in contrasto con le promesse vuote che ci circondano». Circa 120 manifesti in 56 città e comuni in tutta la Spagna. I manifesti compariranno nelle grandi città come Madrid, Malaga o León, ma ACdP ha voluto garantire la sua presenza anche in comuni di medie e piccole dimensioni, come Irún, Torremolinos, Villajoyosa, Ciempozuelos, Coslada o San Martín de Valdeiglesias. Come in tutte le loro campagne, verrà diffuso anche un breve spot a mo’ di fumetto, accessibile tramite un codice QR presente sui manifesti, oltre che dal canale YouTube dell’ACdP.
Chi non ha mai fissato al primo di gennaio la dieta – poi immancabilmente rimandata? Oppure dato fiducia al politico “che è quello giusto”? O ancora, riposto la propria salvezza nel terapeuta o guru di turno? Se pensiamo di essere salvi da queste tendenze, ci basta ricordare quando ci attanaglia l’ansia del futuro e scommettiamo tutto sulle nostre capacità – poi immancabilmente deludenti. Pensiamoci, e ci scopriremo terribilmente bisognosi di Qualcuno che è nato, morto e risorto proprio per salvarci. Che è come dire “essere felici”, pienamente in accordo col motivo per cui siamo stati creati: amare Dio.
Oggi sant’Ireneo nell’Ufficio delle letture viene a ricordarci il passo di Isaia: «Irrobustitevi, mani fiacche e ginocchia vacillanti, coraggio, smarriti di cuore, confortatevi, non temete; ecco il nostro Dio, opera la giustizia, darà la ricompensa. Egli stesso verrà e sarà la nostra salvezza (cfr. Is 35,4). Questo indica che non da noi, ma da Dio, che ci aiuta, abbiamo la salvezza». Che il manifesto di ACdP possa essere d’augurio a ognuno di noi, posso “irrobustirci”, aiutandoci a sanare la presunzione di salvarci da noi stessi. Che in questo tempo di Avvento possiamo allenarci a divenire mangiatoie da riempire, con l’Unico degno di essere creduto fino in fondo. (Foto: ACdP/Pexels.com)
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