Luci accese e occhi alla passerella… sfilano i cagnolini. Ha preso avvio così, con la presentazione dei due nuovi capi Bomber Milano e Impermeabile Trieste della collezione Poldo Dog Couture dei milanesi Riccardo Gardoni e Maurizio Azzimonti, la settimana della moda a New York.
«Abbiamo cominciato tre anni fa», ha dichiarato Gardoni, «quando ci siamo accorti che non esisteva nulla del genere, una linea di alta moda per i nostri cani. Ed ecco che all’improvviso l’immagine di un cane nel nostro piumino è diventata la più popolare sull’account Instagram di Moncler». Da quel momento ad oggi, il successo è cresciuto in maniera esponenziale, con anche la recente apertura di uno showroom a firma Rubner Haus a Milano, la Poldhaus. Quella proposta dalla Poldo Dog Couture, ad ogni modo, è molto di più che una linea di abbigliamento, «è un’idea di lifestyle», che non trova spazio nei consueti pet store, bensì nelle boutique per esseri umani, online e nell’albergo più “dog friendly” di New York, il Mark, con la prospettiva che altri hotel di lusso possano presto aggiungersi alla lista.
Il profilo degli acquirenti di questo esoso abbigliamento canino? È presto detto: uomini e donne tra i venti e i quarant’anni, che si concentrano sugli animali a quattro zampe in attesa di avere dei bambini, ma anche – sempre più di frequente – quale scelta alternativa ad essi. Una tendenza, questa, che i media stanno già iniziando a veicolare quale “normale” e che è ben rispecchiata dai dati che rivelano l’inverno demografico in cui siamo immersi e l’opposta crescita di persone che hanno un animale domestico.
E che i quadrupedi stiano prendendo sempre più spazio nella vita, anche affettiva, di tante persone lo dimostrano anche i dati di una recente ricerca condotta da un team di scienziati guidato da Christy Hoffman, del Dipartimento di comportamento animale, ecologia e conservazione al Canisius College di Buffalo, New York, dal quale è emerso che le donne preferiscono dormire con il proprio cane anziché con un “partner umano”. Il sondaggio, condotto su internet, ha infatti coinvolto 962 donne adulte negli Stati Uniti, rilevando che «il 55% delle donne nel campione condivideva i propri letti con almeno un cane e il 31% condivideva i propri letti con almeno un gatto. Il 57% delle intervistate ha anche segnalato la presenza contemporanea di un partner umano nel letto»: una presenza, quella a due zampe, che funge da deterrente per la presenza di pets.
La presenza canina nel letto durante la notte, inoltre, al contrario di quella felina e di quella umana, è direttamente correlata a «un sonno significativamente migliore e più riposante», oltre che costellato da minori interruzioni. Inoltre, «utilizzando una scala che misurava il tono emotivo che avevano provato a letto, i ricercatori hanno scoperto che le donne si sentivano più a loro agio e più sicure quando dormivano con un cane rispetto a quando dormivano con un altro umano».
Insomma, dalle passerelle di alta moda alle camere da letto, gli animali stanno risalendo la china gerarchica, tanto da arrivare a insidiare la supremazia che spetta all’uomo nella Creazione. Qual è dunque il futuro che spetta al genere umano?
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