Dopo diverse ore di dibattito i vescovi degli Stati Uniti hanno approvato a larga maggioranza – 168 a favore, 55 contro e 6 astenuti – la mozione per iniziare a redigere “una dichiarazione formale sul significato dell’Eucaristia nella vita della Chiesa”. Il comitato dottrinale dei vescovi statunitensi ora guiderà il processo di stesura del documento.
Venerdì pomeriggio sono stati annunciati i risultati delle votazioni sui vari punti di azione della assemblea generale della Conferenza episcopale americana. Si tratta di un risultato di ampio valore anche per il dibattito sulla questione della coerenza eucaristica per i politici cattolici che nella loro azione pubblica sono favorevoli alle politiche abortiste. Il riferimento, ovviamente, rimanda immediatamente anche al secondo presidente degli Stati Uniti dichiaratamente cattolico, Joe Biden.
I vescovi hanno avuto un ampio dibattito prima di votare per autorizzare la stesura di un documento didattico sull’Eucaristia. Uno schema proposto del documento, fornito dal comitato dottrinale, includeva gli insegnamenti della Chiesa sulla “Presenza Reale” di Cristo nell’Eucaristia, la domenica come giorno santo, l’Eucaristia come sacrificio e la dignità di ricevere la Comunione.
Una sezione del documento intende includere un monito specifico ai politici cattolici e ad altre figure pubbliche che disobbediscono all’insegnamento della Chiesa sull’aborto e su altre questioni dottrinali fondamentali.
Il presidente del comitato dottrinale dell’USCCB, il vescovo Kevin Rhoades di Fort Wayne-South Bend, nell’Indiana, ha affermato che il documento non menzionerà Biden o altri individui per nome e offrirà linee guida piuttosto che imporre una politica nazionale obbligatoria. Verosimilmente il documento, che dovrà essere ratificato in una successiva riunioni fra i vescovi, lascerà quindi spazio alle decisioni dei singoli vescovi nelle loro diocesi, ma il risultato della votazione di ieri non lascia spazio a molti dubbi sull’orientamento dei vescovi americani, un orientamento che, al contrario di quello che dicono in tanti anche nella chiesa, non è politico in senso stretto, ma rimanda appunto a questioni dottrinali.
Il Documento di Aparecida, redatto dai vescovi latino-americani nel 2007, con la regia fondamentale dell’allora cardinale Jorge Mario Bergoglio, scriveva al proposito: «Noi dobbiamo mantenere la “coerenza eucaristica”, dobbiamo cioè essere coscienti che non si può ricevere la santa comunione e allo stesso tempo agire nei fatti e nelle parole contro i comandamenti, in particolare quando riguardano l’aborto, l’eutanasia e altri delitti gravi contro la vita e la famiglia. Questa responsabilità pesa in modo particolare sui legislatori, i governanti e i professionisti della sanità».
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