Il “devoto” Biden, presidente sedicente cattolico degli Stati Uniti, il secondo dopo John Fitzgerald Kennedy, partecipa assiduamente alla Messa domenicale, ma altrettanto assiduamente si è impegnato, non solo nella difesa dell’aborto libero e nella diffusione con ogni mezzo e in ogni ambito dell’ideologia gender, ma anche, in un “eccesso di zelo”, nel perseguitare il cattolicesimo stesso. Una strana mancanza di coerenza che i vescovi degli Stati Uniti hanno rilevato sin dal momento dell’insediamento del nuovo presidente, di cui si è occupata anche la nostra rivista cui vi invitiamo ad abbonarvi .
Infatti, nonostante Biden, in più occasioni durante la sua carriera, abbia parlato della sua fede, affermando nel 2012 che «la mia religione definisce chi sono», tuttavia la sua amministrazione si è più volte distinta per continui attacchi alla chiesa, a cominciare dall’emissione di una nota dell’FBI all’inizio di quest’anno, in cui i cattolici tradizionali venivano definiti “una minaccia interna” e che ha generato una vera e propria caccia alle streghe nei confronti dei fedeli assidui alla partecipazione alla Messa in latino.
Appena lo scorso febbraio, inoltre, si era diffusa la notizia secondo cui l’FBI avrebbe rilasciato una nota interna in cui definiva i membri delle chiese, in cui veniva celebrata la Messa in rito antico “cattolici radicali-tradizionalisti”, accusandoli, addirittura, di essere una minaccia estrema per gli americani. Tutto questo è stato confermato la scorsa settimana, grazie all’intervento del rappresentante Jim Jordan, dell’Ohio, che presiede la sottocommissione della Camera per l’armamento del governo federale: l’operazione sotto copertura, è stata rivelata dall’FBI tramite la trasmissione, alla commissione presieduta da Jordan, di un documento censurato, che rivela informazioni parziali sulle operazioni di spionaggio dell’agenzia sui cattolici.
Per questo la commissione ne ha richiesto la divulgazione, anche in seguito alla fuga di notizie di un promemoria ad uso interno, lo scorso 23 gennaio, della divisione di Richmond dell’FBI, che chiedeva di effettuare tale attività di spionaggio verso le comunità cattoliche tradizionaliste. Il titolo del promemoria è piuttosto eloquente L’interesse degli estremisti violenti a sfondo razziale o etnico per l’ideologia cattolica radicale-tradizionalista presenta quasi certamente nuove opportunità di mitigazione e ha spinto Jordan a citare in giudizio l’FBI, con l’intento, poi raggiunto, di ottenere la documentazione completa sull’ attività dell’agenzia di intelligence, condotta contro i gruppi cattolici.
«Ora sappiamo che l’FBI si è affidata ad almeno un agente sotto copertura per effettuare la sua analisi», ha dichiarato Jordan in una lettera al direttore dell’FBI Christopher Wray, quando ha presentato la sua richiesta di divulgazione completa. Peraltro, come sottolinea Jordan stesso, dal documento sarebbe anche emerso che l’FBI intendeva utilizzare le organizzazioni religiose locali come «nuove vie per lo sviluppo di fonti, per far scattare una trappola», facendo notare come tutto questo si discosterebbe totalmente dal modo di agire dell’FBI. Lo stesso Wray avrebbe infatti dichiarato: «Non conduciamo indagini basate su affiliazioni o pratiche religiose, punto e basta».
Questo clima di persecuzione strisciante sarebbe stato confermato anche da Andrea Picciotti-Bayer, dirigente del Conscience Project e membro dell’ Institute of Human Ecology presso la Catholic University of America, il quale al Daily Caller News Foundation ha dichiarato con amarezza, che l’amministrazione del Presidente ha «incarnato con zelo la violenza del fanatismo anticattolico», aggiungendo anche che, osservando il comportamento dell’ entourage del Presidente, si capisce bene come l’anticattolicesimo sia rimasto, di fatto ‘l’ultimo pregiudizio accettabile'”.
E lo dimostra in men che non si dica: «Il processo contro i pro-life cattolici, la caccia alle streghe da parte dell’FBI verso i fedeli assidui alla Messa latina, il rifiuto di proteggere i giudici della Corte Suprema dalle grottesche proteste sulla soglia delle loro abitazioni, la pressione sugli ospedali cattolici perché si inchinino alle assurde richieste dell’ideologia gender e persino la cessazione delle cure pastorali nel miglior ospedale militare della nazione sono solo la punta dell’iceberg di questa persecuzione».
L ‘ospedale militare a cui fa riferimento Picciotti-Bayer è il Walter Reed National Military Medical Center che, prima delle vacanze di Pasqua ha emesso un ordine di “cessazione” per i sacerdoti cattolici che prestavano assistenza spirituale ai malati, nei reparti. L’ordine ha posto fine ad un rapporto continuativo di quasi vent’anni tra l’ospedale e il convento dell’ Holy Name College lasciando il più grande centro medico dell’agenzia sanitaria della difesa, di fatto, senza cure pastorali.
Di fronte a tutto ciò non le ha mandate a dire Meg Kilgannon membro anziano del Centro Studi sull’educazione presso il Consiglio di ricerca sulla Famiglia: «La Chiesa cattolica è un bersaglio per molte ragioni, è sempre stato così e purtroppo non cambierà mai. Per i fedeli cattolici è stimolante cercare di vivere pubblicamente la propria fede, ne vale sempre la pena, è un’opportunità continua per sforzarsi di servire Cristo. Quindi, per un Presidente degli Stati Uniti che invia costantemente messaggi sull'”anima dell’America”, “l’unità” e la sua “fede devota” mentre allo stesso tempo lavora così sfacciatamente contro il popolo cattolico, la Chiesa stessa e i suoi insegnamenti, è semplicemente un grave scandalo che meriterebbe solo preghiera e penitenza». (Fonte foto Imagoeconomica).
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