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L’affronto di Evo Morales al Papa, un crocefisso che gronda il sangue di almeno 100 milioni di morti
NEWS 10 Luglio 2015    

L’affronto di Evo Morales al Papa, un crocefisso che gronda il sangue di almeno 100 milioni di morti

Il presidente comunista della Bolivia, Evo Morales, ha ricevuto Papa Francesco in visita apostolica nel Paese andino omaggiandolo con un orrendo manufatto in cui Gesù è crocefisso a una falce e martello, simbolo mondiale del comunismo internazionale.

Forse Morales non si è reso conto del doppio senso del suo gesto: davvero, infatti, la falce e il martello comunisti sono un patibolo a cui Gesù è crocefisso. Probabilmente per questo il Papa sorride di candida ironia davanti a quell’orripilante scultura blasfema, mentre Morales si tira la zappa sui piedi…

Ma l’occasione è propizia per ricordare a tutti cosa è stato, anzi cosa è il comunismo.

Il libro nero del comunismo. Crimini, terrore, repressione, opera di enorme sforzo e rigore scientifici, curato dallo storico ex comunista francese Stéphane Curtois (trad. it. Mondadori, Milano 1998), stila un primo (parziale) bilancio delle vittime ammazzate dal comunismo internazionale, un bilancio mai smentito e semmai lacunoso per difetto, a fronte delle ricerche compiute successivamente e dell’apertura di alcuni archivi (ma i dati relativi alla Cina, per esempio, restano sono tutt’oggi parziali):

 

  •                   Urss, 20 milioni di morti
  •                   Cina, 65 milioni di morti
  •                   Vietnam, 1 milione di morti
  •                   Corea del Nord, 2 milioni di morti
  •                   Cambogia, 2 milioni di morti
  •                   Europa dell’Est, 1 milione di morti
  •                   America Latina, 150mila morti
  •                   Africa, 1 milione 700mila morti
  •                   Afghanistan, 1 milione 500mila morti
  •                  movimento comunista internazionale e partiti comunisti non al potere,
                     circa 10mila morti

                  

Il totale è prossimo ai 100 milioni di morti.
Una catastrofe umana maggiore di qualsiasi catastrofe naturale,
peggiore di qualunque altro delitto.

 

Su L’Osservatore Romano del 29-30 settembre 2010, il padre redentorista polacco Jak Mikrut (1942-2013), della Pontifica Università Gregoriana, ha offerto un quadro prezioso della brutale persecuzione scatenata dal comunismo mondiale contro i cristiani, richiamando con grande precisione i numeri del tributo di sangue preteso dalla cristianofobia dell’ateismo marxista-leninista e ricordando che molte di quelle vittime sono state esaltate dalla Chiesa Cattolica alla gloria degli altari, che molte lo saranno presto (per esempio i martiri spagnoli del secolo XX, o francescani polacchi e il sacerdote bergamasco don Sandro Dordi uccisi nel 1991 dai terroristi filomaoisti di Sendero Luminoso) e che di moltissimi altri è in corso il processo.