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La storia di Medjugorje: quello che i cattolici dovrebbero sapere
NEWS 19 Settembre 2024    di Federica Di Vito

La storia di Medjugorje: quello che i cattolici dovrebbero sapere

Medjugorje è un piccolo paese del comune di Citluk in Bosnia-Erzegovina, divenuto noto a tutto il mondo per le apparizioni della Vergine Maria. La prima apparizione è avvenuta il 24 giugno 1981 a sei giovani, di età compresa tra i 10 e i 16 anni, Vicka Ivanković, Mirijana Dragičević, Marija Pavlović, Ivan Dragičević, Ivanka Ivanković e Jakov Čolo. Riferiscono di vedere la figura evanescente di una donna bellissima e luminosa con in braccio un bambino, la quale in un secondo momento si presenterà loro con il nome di “Regina della pace”. Il contesto è quello della Repubblica socialista federale di Jugoslavia, per cui in un primo momento gli adulti intimano loro di stare zitti.

La notizia però si diffonde velocemente nel villaggio e il giorno seguente, il 25 giugno, un gruppo di persone si raccoglie nello stesso posto e alla stessa ora nella speranza di assistere a una nuova apparizione, che non tarda ad arrivare. I ragazzi della prima sera sono tutti presenti tranne Ivan Ivanković  e Milka, che non vedranno più la Madonna nonostante partecipino alle successive apparizioni. Sono invece Marija Pavlović (16 anni), sorella maggiore di Milka, e il piccolo Jakov Čolo di 10 anni a vedere con gli altri quattro la “Gospa” (Signora, in serbo-croato), che stavolta appare su una nuvola e senza bambino. Il gruppo dei sei veggenti, scelti per consegnare al mondo intero un messaggio di pace e conversione attraverso la preghiera e il digiuno, è così stabilmente formato.

Venerdì 26 giugno 1981 sono più di mille le persone che si radunano, attirate da un bagliore luminoso. Per la prima volta la Madonna si presenta a Vicka con queste parole: «Io sono la beata Vergine Maria». Ripete più volte la parola «pace» e mentre i veggenti lasciano la collina appare di nuovo solamente a Marija, stavolta piangente e con la Croce alle sue spalle: «Il mondo può essere salvato soltanto tramite la Pace, ma tutto il mondo avrà pace soltanto se troverà Dio. Dio c’è, ditelo a tutti. Riconciliatevi tra voi, fatevi fratelli». Dieci anni dopo scoppierà la Guerra dei Balcani.

Sabato 27 giugno 1981 i giovani verranno convocati nell’ufficio della polizia e saranno sottoposti anche a esami medico-psichiatrici per valutare il loro stato psico-fisico. Vengono dichiarati perfettamente sani di mente. Una volta liberati, corrono alla collina per non mancare la quarta apparizione, durante la quale la Madonna risponderà a varie domande. Domenica 28 giugno fin dalle prime ore del giorno cominciano a radunarsi le persone, tanto che a mezzogiorno saranno più di 15.000 ad attendere l’apparizione. Quel giorno rientrerà da un viaggio anche il parroco di Medjugorje, padre Jozo Zovko, che decide di interrogare i ragazzi, intimorito e scettico. Tuttavia, le parole dei giovani ai suoi occhi appaiono genuine e senza contraddizioni, decide comunque di procedere con grande prudenza.

Lunedì 29 giugno, i sei giovani veggenti vengono di nuovo prelevati dalla polizia e portati nel reparto psichiatrico dell’ospedale di  Mostar, dove ben 12 medici li aspettano per sottoporli a un altro esame psichiatrico. L’equipe medica dichiara che i ragazzi sono sani. Nella sua relazione alla polizia segreta scrive di essere rimasta particolarmente colpita dal piccolo Jacov, che più veniva accusato di raccontare falsità e più si dimostrava fermo e incrollabile nelle sue affermazioni. Quella sera, durante l’apparizione, tra la folla si trova anche un bambino di tre anni, Danijel Šetka, gravemente malato di setticemia, ormai incapace di parlare e camminare. I genitori chiedono l’intercessione della Madonna, che acconsente a patto che l’intera comunità e in particolare i due genitori preghino, digiunino e vivano una Fede autentica. Le condizioni di Danijel migliorano progressivamente e per la fine dell’estate il bambino è in grado di camminare e parlare. Questa è la prima di una lunga serie di guarigioni miracolose, oggi divenute centinaia.

Questo, in breve, il racconto delle prime apparizioni che proseguono tutt’oggi. Mirjana il 18 Febbraio, Ivanka il 25 Giugno e Jakov a Natale hanno ora un’apparizione annuale che si prolungherà per tutta la loro vita. Ognuno di essi ha già ricevuto i dieci segreti. Ivan, Vicka e Marija hanno apparizioni giornaliere e hanno ricevuto finora nove segreti. Nelle apparizioni avute nel corso degli anni, i veggenti hanno appreso singolarmente dettagli relativi ai “segreti” che riguardano eventi specifici sul destino della Chiesa e dell’intera umanità. A partire da marzo 1984 i veggenti hanno iniziato a diffondere messaggi per l’umanità da parte della Vergine Maria. Inizialmente i messaggi venivano rivelati ogni giovedì, poi a partire dal 1987 ogni 25 del mese.

Nel 1984 il fenomeno delle apparizioni venne liquidato in modo negativo dalla commissione diocesana locale, poi nel 1991 i vescovi dell’allora Jugoslavia, con la “dichiarazione di Zara”, dissero che «sulla base delle ricerche sin qui compiute non è possibile affermare che si tratta di apparizioni e fenomeni soprannaturali». Nel 1986, come capo della Congregazione per la Dottrina della Fede, il cardinale Joseph Ratzinger formò una commissione tra i vescovi della Jugoslavia per indagare sulle apparizioni. Nel 1991, la dichiarazione ufficiale della Conferenza episcopale jugoslava affermava che non era ancora stato determinato se le apparizioni fossero di origine soprannaturale; i pellegrini vengono però autorizzati ad andare a Medjugorje e i sacerdoti a soddisfare i bisogni spirituali dei pellegrini.

Il 26 marzo 2010, Benedetto XVI, che da prefetto per la Dottrina della fede era sempre stato molto prudente rispetto alla soprannaturalità di queste apparizioni, ritenne finalmente di indagare e nominò la “commissione Ruini”, composta da 17 membri, tra cardinali, teologi, scienziati e psicologi, presieduta appunto dal cardinale Camillo Ruini. Nel 2016, la commissione ha terminato il suo rapporto e un anno dopo è stato consegnato a papa Francesco. A quel punto, nel 2021 sono stati pubblicato gli estratti dei verbali delle riunioni della commissioni e si è diviso l’esame in due fasi: le prime sette apparizioni tra il 24 giugno e il 3 luglio 1981, e tutte quelle che vennero più tardi e che continuano ancora oggi. La commissione Ruini si è mostrata scettica ritenendo di non «procedere ora a una decisione sul loro carattere soprannaturale».

Nel 2017 sull’aereo di ritorno dal viaggio in Portogallo per il centenario delle apparizioni di Fatima, papa Francesco disse: «Sulle presunte apparizioni attuali, la relazione [della commissione Ruini, n.d.a.] presenta i suoi dubbi. Io personalmente sono più cattivo, preferisco la Madonna madre che non la Madonna capo di ufficio telegrafico che ogni giorno invia un messaggio». Tuttavia, il Papa di lì a poco nel 2018 nominò visitatore apostolico il monsignore polacco Henryk Hoser per procedere con ulteriori indagini sulla situazione pastorale. Successivamente, nel maggio 2019 papa Francesco autorizzò in modo ufficiale i pellegrinaggi a Medjugorie, fino a quel momento ammessi solo in «forma privata». Nel novembre 2021, dopo la morte dell’arcivescovo Hoser, papa Francesco ha nominato il vescovo italiano Aldo Cavalli per continuare la missione a Medjugorje.

Di fronte alla perplessità di molti e alle storie di conversione di moltissimi altri, si dovrebbe partire – che si creda o meno alle apparizioni – da quello che rimane un annuncio per tutti noi: la Madonna è vicina agli uomini, ci accompagna e incide provvidenzialmente nella storia dell’umanità. Deve essere chiaro a ogni cristiano che il nostro Dio non è lontano alla maniera teistica e cioè disinteressato dal creato e dall’uomo, il nostro è un Dio personale, desideroso di svelarsi all’uomo. Questo non preclude, anzi fa da preambolo, al fatto che ci sia spazio per dibattere le varie questioni. La Chiesa, nell’ambito delle apparizioni mariane e della canonizzazioni dei santi, ha una sapienza materna, e da poco ha emesso un pronunciamento importante. Che riconosce i frutti abbondanti quanto accade nella cittadina bosniaca dal 1981 (Fonte foto: Ansa).

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